IBICO
MI GUARDA TRA LE PALPEBRE AZZURRINE
Mi guarda tra le palpebre azzurrine
Eros che strugge
con infinite malie
con le inafferrabili reti della Dea,
s’accosta e tremo,
come un cavallo vecchio provato
spinto col carro rapido
riottosamente, ancora, alla battaglia.
Ἔροϛ αὖτέ με κυανέοισιν ὑπό
βλεφάροις τακέῥ ὄμμασι δερκόμενος
κηλήμασι παντοδαποῖσ’ ἐς ἅπειρα
δίκτυα Κύπριδι βάλλει.
ἦ μὰν τρομέω νιν ἐπερχόμενον,
ὥστε φερέζυγος ἵππος ἀεθλοφόρος ποτί γήρᾳ
ἀέκων σὺν ὄχεσφι θοοῖσ’ ἐς ἅμιλλαν ἐβα.
(da La poesia d’amore antica, Bur, 2013 – Traduzione di Enzo Mandruzzato)
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"Bisogna obbedire, sebbene abbia l'impressione di trovarmi nella condizione del cavallo di Ibico. A questo cavallo da corsa, ormai anziano, che si accingeva a gareggiare con il cocchio e che per l'esperienza tremava dinanzi a ciò che l'aspettava, il poeta paragonò se stesso, e disse che anch'egli, contro la sua volontà, pur così vecchio, era stato costretto a muoversi verso l'amore”: giustificando la sua vecchiaia, Parmenide nell’omonimo dialogo di Platone cita questi versi di Ibico, poeta reggino del V secolo avanti Cristo. Anche avanti negli anni dunque l’amore viene a turbare chi credeva di non esserne più tentato.
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CANDY BARR, "RIPOSO"
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LA FRASE DEL GIORNO
Ma a me Eros / in nessuna stagione dà riposo, / si spicca da Afrodite e m’aggredisce / come la tramontana della Tracia / incendiato di lampi, arido e folle.
IBICO
Ibico (Reggio, 570 a.C. circa – Corinto?, dopo il 522 a.C.), poeta greco antico di lirica corale. Restano solo frammenti pari a meno di 100 versi delle sue poesie: carmi lirici di contenuto eroico e poesie d'amore soprattutto in lode della bellezza degli efebi. Cicerone lo considerava poeta d'amore più ardente di tutti gli altri poeti greci.
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