NIKIFÒROS VRETTÀKOS
UN MONDO PIÙ PICCOLO
Cerco una spiaggia dove possa recintare
un pezzo di orizzonte
con alberi o canneti. Dove, raccogliendo l'infinito,
possa avere la sensazione che: non ci sono macchine
o pochissime; non ci sono soldati
o pochissimi; non ci sono armi
o pochissime, e quelle poche puntano all'uscita
delle foreste con i lupi; o che non ci sono mercanti
o pochissimi
in punti remoti della terra dove
non sono ancora state posate strade asfaltate.
Dio spera che
almeno nei singhiozzi dei poeti il paradiso non cesserà mai di esistere.
(da Diario, in Poesie scelte, Volume II, 1991)
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“Muovo contro le vostre armi / carico di fiori e di luce […] / Si infrangeranno i vostri proiettili / sopra il mio pensiero / e sopra questi versi”: un umanesimo pacifista è alla base della poetica di Nikifòros Vrettàkos: il luogo (utopico?) in cui esso si può realizzare è un mondo dove non c’è globalizzazione ma un paradiso di poesia.
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WALTER LAZZARO, "FINE SETTEMBRE"
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LA FRASE DEL GIORNO
Ho scavato tutta la terra per trovarti. / Ho setacciato la sabbia del deserto nel cuore / Sapevo che la luce del Sole / non è completa senza l'uomo.
NIKIFÒROS VRETTÀKOS, L’abisso del mondo
Nikifòros Vrettàkos (Krokeès, 1° gennaio 1912 – Plumitsa, 4 agosto 1991), scrittore e poeta greco. Partito per Atene alla scoperta del mondo, ne fu deluso. Prese parte in prima linea alla Seconda guerra mondiale e alla resistenza. Espulso dal Partito Comunista per il suo umanesimo di pace, visse in esilio la dittatura dei colonnelli.
Grazie di cuore anche per questa incantevole poesia 🌻❣
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