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mercoledì 26 gennaio 2022

Un pezzo di orizzonte


NIKIFÒROS VRETTÀKOS

UN MONDO PIÙ PICCOLO

Cerco una spiaggia dove possa recintare
un pezzo di orizzonte
con alberi o canneti. Dove, raccogliendo l'infinito,
possa avere la sensazione che: non ci sono macchine
o pochissime; non ci sono soldati
o pochissimi; non ci sono armi
o pochissime, e quelle poche puntano all'uscita
delle foreste con i lupi; o che non ci sono mercanti
o pochissimi
in punti remoti della terra dove
non sono ancora state posate strade asfaltate.
Dio spera che
almeno nei singhiozzi dei poeti il ​​paradiso non cesserà mai di esistere.

(da Diario, in Poesie scelte, Volume II, 1991)

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Muovo contro le vostre armi / carico di fiori e di luce […] / Si infrangeranno i vostri proiettili / sopra il mio pensiero / e sopra questi versi”: un umanesimo pacifista è alla base della poetica di Nikifòros Vrettàkos: il luogo (utopico?) in cui esso si può realizzare è un mondo dove non c’è globalizzazione ma un paradiso di poesia.

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WALTER LAZZARO, "FINE SETTEMBRE"

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LA FRASE DEL GIORNO
Ho scavato tutta la terra per trovarti. / Ho setacciato la sabbia del deserto nel cuore / Sapevo che la luce del Sole / non è completa senza l'uomo.
NIKIFÒROS VRETTÀKOS, L’abisso del mondo




Nikifòros Vrettàkos (Krokeès, 1° gennaio 1912 – Plumitsa, 4 agosto 1991), scrittore e poeta greco. Partito per Atene alla scoperta del mondo, ne fu deluso. Prese parte in prima linea alla Seconda guerra mondiale e alla resistenza. Espulso dal Partito Comunista per il suo umanesimo di pace, visse in esilio la dittatura dei colonnelli.


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