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martedì 18 gennaio 2022

Stelle bianche


OLAV H. HAUGE

GIORNATA D’INVERNO

Cosa vuole questa luce strana?
Il giorno è sotto stelle bianche.
E i sogni germogliano sotto la luna.

La montagna ha parole racchiuse dentro di sé
ma il petto è rigido e la barba gelata.
Il fiume risponde con brevi riflessi, si apre per un attimo breve,
e i pini offrono un po’ di resina.
Il regalo scuote la neve
e il cavallo freme con il muso coperto di brina.
La legna spreme fuori una crosta di grasso gelato,
e il ghiaccio divora il taglio della scure.

Ma ora la vetta manda in mille pezzi il disco del sole, torce
il suo sguardo furtivo verso un mondo lontano.
Gli alti abeti candele sulle creste dei monti si spengono,
e gli alberi si acquietano nel bosco per la notte.
Il fiume sospira nella gola, condensa in ghiaccio la nostalgia di mare,
e le pietre dormono sotto la neve con sogni verdi nel cuore.

(da La terra azzurra, Crocetti, 2008 - Traduzione di Fulvio Ferrari)

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È pieno inverno nei versi del poeta modernista norvegese Olav H. Hauge, l’inverno nordico del fiordo di Vestland, fatto di neve e di ghiaccio, di riflessi accecanti nel giorno brevissimo pronti a precipitare nel buio. Restano i sogni del disgelo e della primavera, congelati anch’essi nel ritmo lento dell’attesa.

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FOTOGRAFIA © PXHERE

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LA FRASE DEL GIORNO
La terra addormentata conosce / il proprio splendore.
OLAV H. HAUGE, La terra azzurra




Olav Håkonson Hauge (Ulvik, 18 agosto 1908 – 23 maggio 1994), traduttore e poeta norvegese. Giardiniere, uomo di grande cultura, tradusse in lingua nynorsk Blake, Brecht, Celan, Hölderlin e Sylvia Plath. La sua è poesia modernista, che invade il territorio della poesia concreta.


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