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venerdì 19 novembre 2021

Amare ciò che ama


MARY OLIVER

LE OCHE SELVATICHE

Non devi essere buono.
Non devi trascinarti ginocchioni,
pentito, per cento miglia attraverso il deserto.
Devi soltanto permettere a quel mite animale, al tuo corpo, di amare ciò che ama.
Parlami della tua disperazione, io ti racconterò la mia.
Intanto, il mondo va avanti.
Intanto, il sole e gli splendenti sassolini della pioggia
attraversano i paesaggi,
passano sopra le praterie e gli alberi dalle profonde radici,
sopra le montagne e i fiumi.
Intanto, le oche selvatiche, alte nel limpido azzurro,
fanno nuovamente ritorno a casa.
Chiunque tu sia, per quanto tu possa essere solo,
il mondo si offre alla tua immaginazione,
ti manda il suo richiamo come le oche selvatiche, aspro ed eccitante:
annuncia incessantemente la tua appartenenza
alla famiglia delle cose.

(da Lavoro dei sogni, 1986)

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Non siamo soli. E quello che ci accade non accade solo a noi: accade ed è accaduto anche agli altri. La poetessa statunitense Mary Oliver ci invita a non abbandonarci alla cupezza, a sollevare il capo e provare a volare come quelle oche selvatiche che solcano il cielo d’autunno, a tentare di uscire dal doloroso  isolamento.

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FOTOGRAFIA © PXHERE

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LA FRASE DEL GIORNO
Forse il desiderio di fare qualcosa di bello è il pezzettino di Dio che è dentro ognuno di  noi.
MARY OLIVER, Cavalli blu




Mary Oliver (Maple Heights, Ohio, 10 settembre, 1935 – Hobe Sound, Florida, 17 gennaio 2019), poetessa statunitense, vincitrice del National Book Awards 1992 e del Premio Pulitzer 1984, è autrice di 32 raccolte poetiche e di quattro saggi sulla poesia. Il New York Times l’ha definita “Di gran lunga, la poetessa di questo paese che ha venduto di più”.


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