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domenica 8 agosto 2021

Givi Alkhazishvili


Il poeta georgiano Givi Alkhazishvili, edito in Italia da Ladolfi, è morto il 6 agosto a Tbilisi, all’età di 77 anni. Noto per l’uso di strutture poetiche che lo hanno fatto definire “poeta metafisico”, era editore capo dell’editrice Merani. Pubblicò nel 1972 la sua prima raccolta, Poesie, che passò il vaglio della censura sovietica grazie a un redattore e all’assenza dell’editore, nonostante la mancanza di “realismo socialista”, imposta dal regime. A venti raccolte poetiche aggiunse anche quattro romanzi e tradusse in georgiano Aleksandr Blok, Vladimir  Solov'ëv e Wisława Szymborska.

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IL DUO

Del tutto involontariamente
mi ricordo delle tue carezze
del sole
e del ritmo del tuo respiro
e di noi tutti soli…

Come ti amavo allora, infinitamente
tu, l’anonima coautrice di queste poesie.

           * * *

Non sono preoccupato
che tu non possa più vedermi
ma solo che mi chiami
e tenti di farmi ricordare
come bruciavamo allora,
con il nostro camino ardente…
E capisco che la nostra convivenza
era un fumo
che raggiungeva il cielo…
Un fumo che si alzava.

           * * *

Nella mia infanzia, avendo la mia parte di cielo,
provavo sempre a imparare a volare.
Adesso non posso più volare nemmeno nei miei sogni
e il mio cielo appoggia sulla terra.

Ma, quando apri gli occhi della mia anima,
tu mi presenti l’intero Universo, io perdo il mio corpo
e sento il mio respiro farsi leggero.

Talvolta lascio la terra e sento il mio cuore così stretto,
che la tristezza di un orfano senza madre
riempie il mio silenzio.

Inspiegabili i tempi in cui Gesù scriveva sulla sabbia.
Scriveva e cancellava, e quello che cancellava
è rimasto eternamente in noi.

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LA FRASE DEL GIORNO
Il tempo non è mai poco, / né tanto, / è sempre abbastanza. / È il volere, che è sempre insufficiente…
GIVI ALKHAZISHVILI




Givi Alkhazishvili (Telavi, 26 maggio 1944 – Tbilisi, 6 agosto 2021), poeta georgiano. Dopo aver servito tre anni nell’Armata Rossa, si laureò a Tbilisi, pubblicando la prima raccolta fortunosamente nel 1972.  L’uso di una particolare struttura poetica lo ha fatto definire “poeta metafisico”. È stato traduttore di Blok, Solov’ëv e Wisława Szymborska.


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