BERTOLT BRECHT
PRIMAVERA 1938
Oggi, mattina di Pasqua
una improvvisa bufera di neve è passata sull’isola.
Tra le siepi già verdi c’era neve. Mio figlio
mi portò verso un arboscello d’albicocco lungo il muro di casa
via da un’opera, dove a dito indicavo chi erano
a prepararla, una guerra che
il continente, quest’isola, il mio popolo, i miei e me stesso
può sterminare. Senza parole
abbiamo messa una tela di sacco
sull’albero che raggelava.
(da Poesie e canzoni, Einaudi, 1959 – Traduzione di Franco Fortini)
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Domenica di Pasqua del 1938. Il messaggio evangelico è veicolato nientemeno che da Bertolt Brecht: il poeta tedesco sta scrivendo una poesia contro l’imminente guerra hitleriana che oscura i cieli di tutta l’Europa. Ma quella mattina, la mattina di Pasqua, è nevicato e il figlio più giovane gli chiede di mettere al riparo un piccolo albicocco. Quel gesto passa avanti a tutto, alla poesia, ai pensieri: è la semplice attenzione verso un essere vivente che soffre, ma è anche un tentativo di protezione del futuro del figlio, che appare incerto stante la situazione politica di quella primavera.
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FOTOGRAFIA © GOODFREEPHOTOS
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LA FRASE DEL GIORNO
A noi la pace che verrà, operosa / già dentro il cuore e sulla mano sta, / che ti prepara, o Pasqua, e che non ha / che il solo pane per farti festosa.
CARLO BETOCCHI, Altre poesie
Eugen Bertolt Friedrich Brecht (Augusta, 10 febbraio 1898 - Berlino Est, 14 agosto 1956), teorico del teatro, poeta, regista e drammaturgo tedesco, è noto soprattutto per le opere teatrali: L’opera da tre soldi, Madre Coraggio e i suoi figli, Vita di Galileo.
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