DANTE ALIGHIERI
TANTO GENTILE E TANTO ONESTA PARE
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia, quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua devèn, tremando, muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente e d'umiltà vestuta,
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender no la può chi no la prova;
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.
(da Vita nuova, 1293)
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Oggi è Dantedì, la giornata nazionale fissata per ricordare il Sommo Poeta: il 25 marzo del 1300 infatti è il giorno in cui, secondo gli studiosi che hanno compulsato la Divina Commedia alla ricerca di indizi astronomici (la costellazione dell’Ariete) e storici (la crocifissione di Cristo), inizia il viaggio ultraterreno di Dante. Spulciando nello sterminato archivio delle poesie pubblicate, ho notato l’assenza di uno dei suoi sonetti più celebri, perfettamente inserito nel Dolce stil novo, manifesto della donna angelicata, che Dante trasforma in “speranza de’ beati” e “disiata in sommo cielo”, i prodromi di quella che poi sarà nella Commedia: Edoardo Sanguineti parla di “prodigioso dilatarsi della grazia che dalla donna procede e che mirabilmente si mostra efficace in tutte le persone e non solamente ne la sua presenzia ma ricordandosi di lei”.
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RAFFAELE GIANNETTI, "DANTE E BEATRICE NEL GIARDINO DI BOBOLI"
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LA FRASE DEL GIORNO
Amore e 'l cor gentil sono una cosa, / sì come il saggio in suo dittare pone, / e così esser l'un senza l'altro osa / com'alma razional sanza ragione.
DANTE ALIGHIERI, Vita nuova
Durante di Alighiero degli Alighieri, noto con il solo nome Dante (Firenze, tra il 21 maggio e il 21 giugno 1265 – Ravenna, 14 settembre 1321), poeta italiano. Considerato il padre della lingua italiana, è universalmente noto per la Divina Commedia, espressione della cultura medievale. Spaziò all'interno dello scibile umano, segnando profondamente la letteratura italiana e la cultura occidentale, tanto da essere soprannominato il "Sommo Poeta".
La mia maestra ce la fece studiare a memoria in un'epoca in cui imparare a memoria una poesia aveva ancora qualche valore. Ma solo le due quartine: eravamo piccoli e l'antico italiano suonava un po' strano alle nostre orecchie!
RispondiEliminaLe ricordo ancora...
Imparare a memoria è servito non solo a conoscere tante belle poesie, ma a costruire una forma mentis. Poi è arrivato il rifiuto del nozionismo e un generale decadimento. Leggere Dante è bello perché fa ragionare anche sull'italiano e sull'origine delle parole.
RispondiElimina...e questo aiuta tanto a capire. Pensa a "compatire": così paternalistico e supponente in italiano, così profondamente umano nella sua etimologia.
EliminaTi ringrazio per il tuo continuo diffondere bellezza e ti auguro buona giornata.