VALENTINO ZEICHEN
PORTA IN FERRO
La chiave gira nella toppa
simile a un apriscatole, e
scoperchia la latta
È l’amica che apre
e mi sorprende a letto
con un’altra donna
Guarda e sì ritrae
come in presenza
d’un cibo avariato
Impreca e richiude
la scatola.
(da Neomarziale, Mondadori, 2006)
È una porta di ferro quella che dà il titolo alla poesia di Valentino Zeichen, ma anche un divisorio tra un prima e un dopo – come il gatto di Schrödinger della meccanica quantistica che prima di aprire la scatola in cui c’è una macchina che se azionata rilascia cianuro è sia vivo che morto. La reazione dell’amica – qualcosa di più in realtà, visto il suo comportamento – che sorprende il tradimento regge la similitudine della scatoletta di carne o sardine, lasciandoci immaginare l’espressione schifata. E il poeta si comporta come il Marziale cui si ispira la raccolta: passata la prima sorpresa, indossa un sorriso distaccato.
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DIPINTO DI RAMÓN CASAS
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LA FRASE DEL GIORNO
La bellezza è come la fiaccola / delle staffette, / passa da una donna all’altra.
VALENTINO ZEICHEN, Aforismi d’autunno
Valentino Zeichen, all'anagrafe Giuseppe Mario Zeichen (Fiume, 24 marzo 1938 – Roma, 5 luglio 2016), poeta italiano. La sua prima antologia poetica Area di rigore fu pubblicata nel 1974 con introduzione di Elio Pagliarani, che lo definì “un Gozzano dopo la Scuola di Francoforte, sempre però in un’aura che potremmo definire tra neoliberty e neocrepuscolarismo”.
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