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domenica 6 dicembre 2020

L’amore della vita


ADRIENNE RICH

AI GIORNI

Da voi pretendo più di quanto abbia mai chiesto,
tutto – le terribili storie della vita del mio tempo
raccontate dal telegiornale, sapere che è peggio di così,
molto peggio – sapere cosa significa quando ti raccontano bugie.

Nebbia al mattino, fame di luce,
caffè, pane e marmellata di prugne.
Anime intorpidite nei quartieri tranquilli.
Vita che continua a ticchettare come se.

Il torrente di una macchina da scrivere, improvvisamente immobile.
Il blu dilagante nella nebbia, due libellule che vorticano.
Livelli accettabili di crudeltà, in continuo aumento.
Qualsiasi cosa portiate in mano, devo vederlo.

Improvvisamente capisco il verbo senza tempi.
Odorare i capelli di un'altra donna, assaporare la sua pelle.
Conoscere i corpi alla deriva sott'acqua.
A essere umani, diceva Rosa - questo non posso insegnarvelo.

Un gatto beve da un vaso di calendule - il suo momento.
Davvero l'amore della vita è senza fine,
l'attimo di panico, un fusibile bruciato?
Pretendo da voi più di quanto abbia saputo chiedere.

Un'eruzione di gigli selvatici rosa, steli infiocchettati di mais
nei giardini messicani, mais e rose.
Giorni che si accorciano, campi di fragole che fermentano
di frutti buttati via, anneriti.

1991

(da Salvataggio di mezzanotte, 1998 - Traduzione di Maria Luisa Vezzali)

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“Le nostre vite sono ‘normali e oneste’ come quelle di innumerevoli donne” scrisse la poetessa statunitense Adrianne Rich del suo legame con la scrittrice ed editrice Michelle Cliff, con cui visse dal 1976 fino alla morte. Ai giorni è una dichiarazione della consapevolezza di essere immersi nella vita, di viverla momento per momento con le sue cose belle e con le sue cose brutte, con la poesia e le immagini dei telegiornali, con l’amore e l’ansia. La poesia è ispirata dal brano di una lettera della filosofa e rivoluzionaria tedesca Rosa Luxemburg, la “Rosa” citata nel testo: Restare un essere umano, cioè gettare, se è necessario, gioiosamente tutta la propria vita «sulla grande bilancia del destino», ma allo stesso tempo rallegrarsi per ogni giornata di sole, per ogni bella nuvola. Ahimè! Non conosco la ricetta che permetterebbe di comportarsi come un essere umano so solo come lo si è e tu lo sapevi, anche tu, ogni volta che andavamo per qualche ora a passeggiare nella campagna di Sudende, mentre i raggi del tramonto illuminavano i campi di grano. Il mondo è così bello malgrado tutti gli orrori e sarebbe ancora più bello se non vi fossero sulla terra dei vigliacchi e dei codardi”.

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JACK VETTRIANO,"PENSANDO A TE"

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LA FRASE DEL GIORNO
Finché non conosciamo i presupposti in cui siamo immersi, non possiamo conoscere noi stessi.
ADRIENNE RICH




Adrienne Rich (Baltimora, Maryland, 16 maggio 1929 – Santa Cruz, California, 27 marzo 2012), poetessa, saggista, insegnante e femminista statunitense. Le sue poesie seguono un percorso che porta alla consapevolezza dell’io e dell’essere donna, lesbica e ebrea americana. In rapporto conflittuale con il potere, rifiutò la National Medal of Arts offertale da Clinton


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