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giovedì 1 ottobre 2020

Poesie per ottobre VII


Ottobre è il vero mese dell’autunno, quello che riempie i giardini di colori – ci penserà novembre a rendere grigia ogni cosa. Ma adesso è un ardere di rossi, di gialli, di bruni. In questo mare di dolcezza e malinconia si tuffano i poeti francesi Lionel Ray e René Guy Cadou.

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FOTOGRAFIA © RON FLEISHMAN

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LIONEL RAY

UNA SORTA DI CANTO

Una sorta di canto
identico al giorno che attraversa
il fogliame e scende,
furtivo, fino all’erba povera.

Un canto che parla d’ottobre
e d’acqua nascosta,
di lontananze senza amarezza,
di fronti mischiate, colline felici.

E questo bisogno di spazio tra
le parole, come una disposizione
di tracce e d’increspature.

Qui tra i fiori con il seme
delle onde, la vita circola e beve,
fuggiasca, ad antiche sorgenti.

(da Sillabe di sabbia, 2004 – Traduzione di Viviane Ciampi)

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RENÉ GUY CADOU

OTTOBRE

Paese legato agli uccelli
Ai capelli delle donne
Alla spalla della più bella
Sono in piedi sui tuoi pianoforti cosparsi di foglie morte
In mezzo alla mia vita cosparsa anch'essa di foglie morte.

(da I sette peccati capitali, 1949)

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LA FRASE DEL GIORNO
E lungo i muri delle cancellate / la pietra aveva, dicevi, odore d'ottobre e il fumo / sapeva di campagna e di vendemmia.
FRANCO FORTINI, Poesia ed errore




Lionel Ray, pseudonimo di Robert Lorho (Mantes-la-Ville, 19 gennaio 1935),  poeta e saggista francese di padre bretone e madre vallona. Fino al 1970 ha pubblicato con il suo veronome, passando poi allo pseudonimo. Dopo una vita trascorsa nell’insegnamento, si è ritirato a Saint-Brieuc, in Bretagna.


René Guy Cadou (Sante-Reine-de-Bretagne, 15 febbraio 1920 – Louisfert, 20 marzo 1951), poeta francese. Ragazzo malinconico, portò quella nostalgia nella sua poesia. Tra i suoi temi la vita, l’amore, la fraternità e il ricordo dell’infanzia vista come un tempo felice.


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