JACOBO CORTINES
PASSEGGIATA
Sereno il mare sul far della sera,
e il cielo tra l’azzurro e il giallo.
Due canne da pesca sugli scogli
segnano l’orizzonte.
Rota e Cadice, avvolte nella foschia,
città spettrali che nella notte
si illuminano a poco a poco.
Cammino su questa lunga spiaggia
solo con il mio silenzio. Non ci sono risposte
perché nulla domando. Ascolto soltanto
il frangersi delle onde, la schiuma
con il suo fragile fruscio in ritirata,
il vento nelle orecchie, qualche uccello
che canta mentre vola. Non chiedo altro
che affondare i talloni nella sabbia,
andare avanti fino a sentirmi stanco,
e ritornare lentamente
come una forma scura che ritorna
al punto di partenza. Già mi basta
non naufragare nel mio silenzio.
(da Scenari, inedito – in Poetica e poesia, 2006)
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Capita talvolta di avere bisogno di silenzio, di ritrovarsi da soli con se stessi per riordinare le idee o anche solo semplicemente per ricaricare le pile. E cosa può essere meglio di una passeggiata in riva al mare, come fa il poeta spagnolo Jacobo Cortines, immerso in un universo di luci e di suoni, di odori e di sensazioni?
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FOTOGRAFIA © TIM MOSSHOLDER/UNSPLASH
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LA FRASE DEL GIORNO
Come il suono dell’acqua, la nostalgia. / La solitudine lasciva, come una trappola.
JACOBO CORTINES, Prima consegna
Jacobo Cortines Torres (Lebrija, 1946), poeta, saggista, traduttore, editore, accademico e professore universitario spagnolo. Laureato in Lettere e Filosofia, insegna Letteratura spagnola a Siviglia.
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