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mercoledì 19 agosto 2020

Anima mia


FRANCO FORTINI

E ORA NELLA CASA

E ora nella casa penso com’è il suo viso,
la svolta della guancia, la sua voce
se qualche volta per sé canta sola
e come nulla, se pianga, la consola.

Ma non sa quanto la mia mente tace
fra le sue tempie di chiusa persona,
né che fra quante passano figure
porta lei sola le ore future.

E se guardiamo i due volti diversi,
i nostri, una giustizia esce dalle paure:
non è in se stessa per morte finita
una vita che spera in una vita.

Queste parole ora dico per lei
che scende con la sua sorte infinita
nel sonno che la quieta,
anima mia da tanti anni segreta.


1952


(da Tutte le poesie, Mondadori, 2014)

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La poesia di Franco Fortini è condizionata dall’ideologia. Quando però si lascia andare, si addentra nel quotidiano, nel rapporto personale, i versi sanno farsi intimi e il poeta si abbandona alla tentazione della “poeticità come più alto residuo di un privilegio borghese” (sono parole di Pier Paolo Pasolini).  Accade in questo pensiero a una donna lontana ma ben presente nella mente: “o sola antica / E perduta e oltre il pianto sempre cara / Immagine d'amore mia compagna”.

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JACK VETTRIANO, "AFTERNOON REVERIE"

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LA FRASE DEL GIORNO
E io t'avrei risposto soltanto guardandoti / per difendere te, amore mio, / da chi senza rimedio / ci porta insieme via.
FRANCO FORTINI, Una volta per sempre




Franco Fortini, nato Franco Lattes (Firenze, 10 settembre 1917 – Milano, 28 novembre 1994), poeta, critico letterario, saggista e intellettuale italiano. La sua poesia è testimonianza anche ideologica delle lotte di classe del primo dopoguerra, voce progressista e coscienza critica del fallimento degli ideali.


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