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giovedì 9 luglio 2020

Il crepuscolo di un sogno


ÁNGEL GONZÁLEZ

SOLE GIÀ ASSENTE

Ancora un momento, mentre tutto svanisce,
la pietra che accoglie ciò che il cielo disprezza,
quel punto di luce
prima che finisca,
un po’ di calore
prima della notte…

Ancora un momento, mentre tutto si perde,
la memoria che serba la bellezza di un volto,
gli occhi lontani che versano
qui la loro chiarezza, dolce e leggera,
questo amore ostinato
prima dell’oblio…

Ma mai l’oblio:
un momento finale che si trasforma in sempre,
la luce sulla pietra,
lo sguardo
che luccica ancora
dopo avere visto
il crepuscolo di un sogno…


(da Parola dopo parola, 1965)

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Una sensazione che sfugge, l’attimo in cui il sole se n’è ormai andato ma rimane l’ultima effimera luce del crepuscolo: eppure, dice il poeta spagnolo Ángel González paragonando nelle prime due strofe tempo e memoria, quel leggero chiarore rimane impresso nello sguardo come un volto nel ricordo, come un amore ormai finito che nessun oblio potrai mai cancellare.

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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia ti illumina, ti chiarisce le cose, ti spiega il mondo e risponde al bisogno di capire la vita.
ÁNGEL GONZÁLEZ, Babab, n. 9, Luglio 2001




Ángel González Muñiz (Oviedo, 6 settembre 1925 – Madrid, 12  gennaio 2008), poeta spagnolo della Generazione del ‘50. Premio Principe delle Asturie nel 1985 e Premio Regina Sofia nel 1996. La sua opera mescola intimismo e poesia sociale con un tocco ironico. Il passare del tempo, l’amore e la civilizzazione sono i suoi temi ricorrenti, giocati su toni di un’ottimistica malinconia.

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