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martedì 2 giugno 2020

Di che reggimento siete?


GIUSEPPE UNGARETTI

FRATELLI

Di che reggimento siete
fratelli?

Fratello
parola tremante
nella notte
come una fogliolina
appena nata

Fratelli
saluto
accorato
nell’aria spasimante
implorazione sussurrata
di soccorso
all’uomo presente alla sua fragilità


Mariano, il 15 luglio 1916


(da Il porto sepolto, 1916)



Di che reggimento siete
fratelli?

Parola tremante
nella notte

Foglia appena nata

Nell'aria spasimante
involontaria rivolta
dell'uomo presente alla sua
fragilità

Fratelli


(da L’Allegria, 1943)

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È nelle situazioni di particolare precarietà – la guerra con lo scatenarsi della violenza e la prossimità continua con la morte nel caso di questa poesia di Giuseppe Ungaretti, presentata qui in due delle sue versioni – che sorge come per istinto la scoperta della fraternità, di un doloroso legame con gli altri, un riconoscersi nella stessa umanità. Fraternità che spicca maggiormente nella seconda versione, quella definitiva, asciugata dagli aggettivi che ne diluivano troppo il senso e resa più forte con lo spostamento della parola “fratelli” alla fine così da creare una circolarità.

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LA FRASE DEL GIORNO
Ma il tuo popolo  è portato / dalla stessa terra / che mi porta / Italia.
GIUSEPPE UNGARETTI, L’Allegria




Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è uno dei tre grandi poeti dell’Ermetismo italiano. Trasferitosi a Parigi nel 1912, prese parte alla Prima guerra mondiale nelle trincee del Carso e poi in Champagne. Dal 1935 al 1942 insegnò in Brasile e dal 1947 al 1965 fu professore di letteratura moderna alla Sapienza.


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