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mercoledì 1 aprile 2020

Poesie per aprile VI


È aprile, un aprile stranissimo, nuovo, aprile al tempo del coronavirus, con tutte le paure e le angosce ma anche con la speranza di venirne fuori, così come i fiori di primavera sono usciti dalla lunga quarantena dell’inverno. Ho scelto due poesie venate da una sottile turbamento, un po’ come capita a noi in questi giorni difficili.

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FOTOGRAFIA © THE GARDENING BLOG
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PIERLUIGI CAPPELLO

APRILE, PARCO GIOCHI

D'aprile, da piccolo
gli alberi mettevano mitrie
alzavano le teste in lunghe
lunghe liturgie
e tempio era il silenzio
luminoso delle nuvole;
oggi
un mezzo aprile di tanti anni fa
per tutto questo silenzio
nessuno nasconde la testa nelle mani
seduto, metto le tempie nella chiarìa
di un cielo
che li vorrebbe amati
amati tutti, ognuno da qualcuno;
ciascuno invece scuote la sua cenere
e vedo ombre che passano vivendo
in festa come fossero vissute
orfano di tutti i moventi
la primavera è guardarne il riflesso
sulla peluria degli avambracci al sole.


(da Mandate a dire all’imperatore, Crocetti, 2010)

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UMBERTO BELLINTANI

APRILE

Tu vivi il tempo di grazia dell'aprile
e tra le canne stormenti dello stagno
se un frullo appena si ode dei palmipedi,
avverti un grido imponente di stupore;
e del tuo cuore se un nonnulla desta un lagno,
il muover d'ali di quell'anatra smarrita,
un piccol sasso, un'inezia ti consola.
È dunque vano che ti dica, e ciò m'allieta,
di come il male della vita qui s'apposta;
è dunque vano che ti parli della nera
nube che incombe sopra l'anima contrita,
se per l'azzurro dei tuoi occhi sempre sosta
ritta sul palo di laggiù l'upupa rara.


(da Nella grande pianura, Mondadori,  1998)

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LA FRASE DEL GIORNO
E nuovamente aprile a fior di cielo / apre le tue mani calde e io canto / la gioia commovente e lo stupore / che versa nel sangue il tuo desiderio.
RUBÉN BONIFAZ NUÑO




CappelloPierluigi Cappello (Gemona del Friuli, 8 agosto 1967 – Cassacco, 1º ottobre 2017), poeta italiano. La sua vita è stata gravemente segnata da un incidente stradale occorsogli quando aveva sedici anni: dallo schianto della moto di un amico contro la roccia uscì con il midollo spinale reciso e una perenne immobilità. Ha scritto numerose opere, anche in lingua friulana.


Umberto Bellintani (Gorgo di San Benedetto Po, 10 maggio 1914 – San Benedetto Po, 7 ottobre 1999), poeta italiano. Combatté nella Seconda guerra mondiale in Grecia e Albania, finendo prigioniero dei tedeschi. Esordì nel 1953 con Forse un viso tra mille, cui seguì nel 1955 E tu che mi ascolti. Dopo un lungo periodo di silenzio pubblicò nel 1998 Nella grande pianura.


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