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domenica 15 marzo 2020

Quando i boccioli si rompono


KARIN BOYE

CERTO CHE FA MALE

Certo che fa male, quando i boccioli si rompono.
Perché dovrebbe altrimenti esitare la primavera?
Perché tutta la nostra bruciante nostalgia
dovrebbe rimanere avvinta nel gelido pallore amaro?
Involucro fu il bocciolo, tutto l’inverno.
Cosa di nuovo ora consuma e spinge?
Certo che fa male, quando i boccioli si rompono,
male a ciò che cresce
male a ciò che racchiude.

Certo che è difficile quando le gocce cadono.
Tremano d’inquietudine pesanti, stanno sospese
si aggrappano al piccolo ramo, si gonfiano, scivolano
il peso le trascina e provano ad aggrapparsi.
Difficile essere incerti, timorosi e divisi,
difficile sentire il profondo che trae, che chiama
e lì restare ancora e tremare soltanto
difficile voler stare
e volere cadere.

Allora, quando più niente aiuta
si rompono esultando i boccioli dell’albero,
allora, quando il timore non più trattiene,
cadono scintillando le gocce dal piccolo ramo,
dimenticano la vecchia paura del nuovo
dimenticano l’apprensione del viaggio –
conoscono in un attimo la più grande serenità
riposano in quella fiducia
che crea il mondo.


(da Poesie, Le Lettere, 1994 – Traduzione di Daniela Marcheschi)

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La poetessa svedese Karin Boye ci esorta ad essere noi stessi primavera, ad avere quella forza che permette alle gemme di erompere dai tronchi e poi di aprirsi, di trasformarsi in foglie e fiori: dimenticare la paura del nuovo e gettarci tra le sue braccia, camminare in quella terra ignota liberandoci della pelle del passato.

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FOTOGRAFIA © 1027738/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
La primavera porta ovunque nuova vita. È il tempo della speranza.
HIDEO KOJIMA, Metal Gear Solid





Karin Maria Boye (Göteborg, 26 ottobre 1900 – Alingsås, 24 aprile 1941), scrittrice, poetessa e critica letteraria svedese. Conosciuta principalmente per i suoi componimenti poetici, sperimentò anche altri generi letterari, come il saggio e il romanzo. L'opera che la rese nota a livello internazionale è il romanzo distopico Kallocaina pubblicato nel 1940.


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