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martedì 17 marzo 2020

L’ala nera



KATERINA ANGHELAKI-ROOKE

AMORE, LA CRUDELE DISPERAZIONE

Il mattino apre di nuovo
le fosse dei suoi doveri
sopra è appesa
ciascuna fine
strisce appiccicate
le mosche della nostra sensibilità
gli esilissimi insetti
del nostro decadimento.
Ma l'amore è
la più crudele disperazione
non contiene la sua fine
come tutte le cose consolanti
della natura.
Sopravvive prima della redenzione
come se non esistesse redenzione
come se la fine fosse solo
l'inizio della sofferenza...
Ah! Non faccio più niente
perché si levi di nuovo
la brezza della mia esistenza
solo ammirando la perfetta
geometria del tempo invisibile
che aspetta tu lo attraversi
io vengo a una morte impetuosa
vicino a te
e chiamo luce
l'ala nera che mi sfiora.


(da Poesia, 357, Marzo 2020 - Traduzione di Nicola Crocetti)

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La poesia di Katerina Anghelaki-Rooke è, come dice il traduttore Nicola Crocetti, “Un’angosciosa ricerca esistenziale e metafisica, non scevra a tratti di una forte drammaticità”. Un’angoscia che appare con evidenza anche in questa meditazione sull’amore: “Unica ricompensa, se alla fine /capirò cosa sia la presenza umana, / cosa sia l’assenza / o come funziona l’io / in tanta desolazione, in tanto tempo, / come nulla fermi il domani”, come la Anghelaki-Rooke fa dire alla sua Penelope.

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DIPINTO DI FRANCINE VAN HOVE

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LA FRASE DEL GIORNO
Si arrischi a sognare / l’antidoto dell’angoscia: / La Parola.
KATERINA ANGHELAKI-ROOKE, Poesie 1963-2011




Katerina Anghelaki-Rooke (Atene, 22 febbraio 1939 – 21 gennaio 2020), poetessa e traduttrice greca. Le sue poesie, con una costante meditazione sulla morte, trattano la relazione tra l’essere umano e la natura, la ricerca esistenziale femminile, l’esperienza di essere donna in una società tradizionale, con un linguaggio semplice e colloquiale.


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