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giovedì 30 gennaio 2020

Quel giorno, quel secondo


LILIANE WOUTERS

NIENTE, NIENTE

Niente, niente, il vento lieve dell’alba,
Il dolce rosa del primo mattino,
Mutato in porpora, in nero, in notte di talpa.
Io sono la talpa e il cielo è lontano

Niente, niente, le pozze sulla spiaggia,
La duna bionda e il biondo chiarore,
Mare senza fine e onde senza età,
Non vi abbiamo danzato che un’estate.

Niente, niente, nemmeno se detraiamo
Le vacche magre, gli anni da cani.
Avrò vissuto quel giorno, quel secondo.
Era troppo poco, ma non era niente.


(da L’aloe, 1983)

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La poetessa belga Liliane Wouters ritorna in un luogo che è stato significativo per la sua storia d’amore. Quella spiaggia nel primo mattino, mentre il cielo si tinge dei colori dell’alba, è un viaggio nel ricordo, è una strada che conduce a trarre un bilancio di quella situazione: sì, non ha niente adesso, ma quello che è stato ha avuto la sua importanza.

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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

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LA FRASE DEL GIORNO
Ognuno tesse in sé il proprio dolore. Nell’amore perduto rimpiange non ciò che gli è stato tolto ma ciò che vi aveva aggiunto.
LILIANE WOUTERS, Vite e morti della Signorina Shakespeare




Liliane Wouters, (Ixelles, 5 febbraio 1930 – Gilly, 28 febbraio 2016), poetessa, drammaturga, traduttrice e saggista belga di lingua francese. La sua poesia è all’insegna del “grido controllato”, rigorosa, precisa ed elegante, generalmente espressa in brevi componimenti ricchi di immagini e di musicalità.


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