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mercoledì 4 dicembre 2019

Solo una forma


WISŁAWA SZYMBORSKA

LA CHIAVE

La chiave c’era e non c’è più.
Come entreremo in casa?
Qualcuno la potrà trovare,
la guarderà – per farne cosa?
Camminando la rigira su e giù
come un ferro da buttare.


Ma se lo stesso accadesse
all’amore che io provo per te,
non solo a noi, al mondo intero
questo amore mancherebbe.


Sollevato nell’altrui mano
non aprirà nessuna casa
e sarà solo una forma
e che ruggine la roda.


Non da carte, astri o grido di pavone
è tratta questa predizione.


(da Domande poste a me stessa, 1954 – Traduzione di Pietro Marchesani)

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Una chiave, una e una sola che apre una porta. Un oggetto praticamente inutile se non si conosce quale tra milioni di porte apra. Eppure è necessaria, insostituibile per chi deve aprire quella porta. Così è anche per l’amore, suggerisce la poetessa polacca Wisława Szymborska.

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VLADIMIR KUSH, "CHIAVE D'AMORE"

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LA FRASE DEL GIORNO
Devo molto / a quelli che non amo. / Il sollievo con cui accetto / che siano più vicini a un altro. // La gioia di non essere io / il lupo dei loro agnelli. // Mi sento in pace con loro / e in libertà con loro, / e questo l'amore non può darlo, / né riesce a toglierlo.
WISŁAWA SZYMBORSKA, Ogni caso




Wisława Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923 – Cracovia, 1º febbraio 2012), poetessa e saggista polacca, insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1996 “per una poesia che, con ironica precisione, permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti d'umana realtà”.

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