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venerdì 8 novembre 2019

La luce dei tuoi occhi


GIORGIO ORELLI

LA SCOLOPENDRA

Dove una sola volta sei passata
e a me distratto lampeggiò brunetta
la luce dei tuoi occhi,
una specie di gioia anticipata
esplode, si sparpaglia.
O soltanto si tratta della luce
e niente c’è di nuovo,
se non l’erba che fumiga strepita,
la scolopendra dal rosso ventre
che agita folle i piedi nell’azzurro.


(da L’ora del tempo, Mondadori, 1962)

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I versi del poeta ticinese Giorgio Orelli assurgono spesso a bestiario: vi abitano la lepre, la martora, il ragno, gli scoiattoli, l’anguilla, i piccioni e certamente la scolopendra, artropode chilopode che si muove tra le pietre e che viene qui a rappresentare il rapido passaggio della donna amata a rievocare un canto stilnovistico di Lapo Gianni: “Nel vostro viso angelico amoroso / vidi i begli occhi e la luce brunetta, / che 'nvece di saetta / mise pe' miei lo spirito vezzoso”.

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DIPINTO DI SALLY STORCH

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LA FRASE DEL GIORNO
Stringi per lei nella mano un rametto /  di calicanto, vivi in questo odore.
GIORGIO ORELLI, L’ora del tempo




Giorgio Orelli (Airolo, 25 maggio 1921 – Bellinzona, 10 novembre 2013), scrittore, poeta e traduttore svizzero di lingua italiana. La sua poesia, in parte appartenente al filone post-ermetico, a tratti avvicinata a quella Linea Lombarda, è ricca di grazia musicale e si caratterizza per una sua ironica ambiguità.

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