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venerdì 15 novembre 2019

Il bar


KARMELO C. IRIBARREN

I VECCHI SÌ CHE SANNO


Mi inteneriscono soprattutto
queste coppie
di vecchietti zoppicanti
che si reggono in piedi a fatica
e tuttavia arrivano ogni giorno
puntuali all’appuntamento
con i caffelatte
e il giornale.
Guardano come se in realtà
quello che accade
non gli importasse, come se
se ne fregassero
di tutto
a questo punto.
E la sola cosa che vogliono
è che domani il bar
sia al suo posto.
E che lo possano vedere.


(da La condizione urbana, 1995)

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Il poeta basco Karmelo C. iribarren indaga ancora una volta il mondo a lui noto dei bar, quel microcosmo dove si diverte ad osservare la vita: questi teneri anziani guardano ormai con l’occhio distaccato di chi ha visto ormai tutto e non si aspetta nulla perché più nulla ha da perdere.
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FOTOGRAFIA © LEE MILLER ARCHIVE
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LA FRASE DEL GIORNO
Carattere fondamentale della vecchiaia è il disinganno; in essa non più di quelle illusioni che davano alla vita una bellezza incantevole ed all'attività uno stimolo; si ha conosciuto la nullità e la vanità in questo basso mondo di qualunque magnificenza.
ARTHUR SCHOPENHAUER, Aforismi sulla saggezza del vivere




IribarrenKarmelo C. Iribarren (San Sebastián,  19 settembre 1959), è un poeta spagnolo, autodidatta. Associata al “realismo sporco” di Bukowski e Carver, in realtà la sua è una poesia più minimale, molto spesso frutto di osservazione della strada e dei bar, che l’ha fatta definire “realismo pulito” e “poesia di esperienza”. Tra le sue raccolte poetiche Serie B, Dal fondo del bar, Ondata di gelo, Attraversando la notte, La pelle della vita.

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