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lunedì 30 settembre 2019

La ricerca


ADONIS

CENTO POESIE D’AMORE, 4

Ho visto il tuo volto attorno alla casa dipinto su ogni ramo,
mi sono scrollato l’aurora dalle spalle e ho iniziato la ricerca: è venuta?
ho domandato alla rugiada sui rami, ho
domandato al sole se avesse letto
i tuoi passi, dove la notte ti aveva vista, come si erano incamminati
accanto a te i fiori della casa e gli alberi.
Quasi disgiungo i miei giorni e me stesso:
là è il mio sangue e qui il mio corpo - fogli
che le scintille trascinano tra le rovine del mondo.


(da Cento poesie d’amore, Guanda, 2003 – Traduzione di F. Al Delmi)

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L’amore assente eppure così presente: è bellissima l’immagine scelta dal poeta siriano Adonis, “Quasi disgiungo i miei giorni e me stesso”, si vive là dove l’amore è, almeno con il pensiero, anche se distante, anche se perduto, lo si cerca in ogni cosa.

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DIPINTO DI ANASTASIA VALICHLINA

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LA FRASE DEL GIORNO
Certo, quando ci incontreremo / le foreste dei nostri giorni rinnoveranno le foglie, / quei campi che nei nostri corpi sospirano / cambieranno i fiori, e il luogo dell’incontro sembrerà / un letto che la mano / della terra intesse di desiderio e incanto.
ADONIS, Cento poesie d’amore




Adonis o Adunis, pseudonimo di Alī Ahmad Saʿīd Isbir (Al-Qassabīn, 1º gennaio 1930) è un poeta e saggista siriano. È attivo nella la volontà di una rinascita culturale araba, rileggendone il patrimonio in una chiave non nazionalistica o religiosa, ma di apertura alla modernità. È stato più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura.


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