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martedì 9 luglio 2019

La mano sulla tua spalla


GIORGIO CAPRONI

VEDI, GIÀ AVEVO ALLUNGATO

Vedi, già avevo allungato
Il braccio, quasi posato
(tu camminavi dritto, avanti
verso il tuo quarzo) la mano
sulla tua spalla, e il vento,
subito, come porta via
una foglia, il mio gesto
timido e disperato
ha disperso, e solo
sono rimasto ancora


(inedita, trascritta da Attilio Mauro Caproni - in L'opera in versi, Mondadori, 1998)

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Questa poesia inedita e poi raccolta nell’Opera in versi di Giorgio Caproni presenta un gesto semplice ma denso di significati, quello di porre la propria mano sulla spalla di qualcuno – un gesto che racchiude in sé la fiducia e l’abbandono totale, come il cieco che si fa condurre, un gesto paterno che vale come benedizione per un figlio.

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FOTOGRAFIA MARC-OLIVIER JODOIN/UNSPLASH

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LA FRASE DEL GIORNO
Ho provato anch'io. / È stata tutta una guerra / d'unghie. Ma ora so. Nessuno / potrà mai perforare / il muro della terra.
GIORGIO CAPRONI, Il muro della terra




  Giorgio Caproni (Livorno, 7 gennaio 1912 – Roma, 22 gennaio 1990), poeta, critico letterario e traduttore italiano. Partito come preermetico attirato da uno scabro espressionismo, approdò a un ermetismo rivestito di un impressionismo idillico. Nella sua poesia canta soprattutto temi ricorrenti (Genova, la madre e Livorno, il viaggio, il linguaggio), unendo raffinata perizia metrico-stilistica a immediatezza e chiarezza di sentimento.


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