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domenica 7 luglio 2019

Amare un’ombra


EUGENIO MONTALE

TUO FRATELLO MORÌ GIOVANE

Tuo fratello morì giovane; tu eri
la bimba scarruffata che mi guarda
‘in posa’ nell’ovale di un ritratto.
Scrisse musiche inedite, inaudite,
oggi sepolte in un baule o andate
al màcero. Forse le riinventa
qualcuno inconsapevole, se ciò ch’è scritto è scritto.
L’amavo senza averlo mai conosciuto.
Fuori di te nessuno lo ricordava.
Non ho fatto ricerche: ora è inutile.
Dopo di te sono rimasto il solo
per cui egli è esistito. Ma è possibile,
lo sai, amare un’ombra, ombre noi stessi.

(da Satura, Mondadori, 1971)

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Il fascino di questa poesia tratta dalla sezione Xenia di Satura è indubbiamente nella chiusa: Eugenio Montale, dopo aver ricordato Silvio, il fratello mai conosciuto della moglie Drusilla, affettuosamente chiamata Mosca, riesce a “meditare sull’ambigua consistenza del nostro essere” come nota Guglielmino, riconoscendosi ombra tra ombre.

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ANDREY MOROZOV, "NATURA MORTA CON VIOLINO E ROSA"


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LA FRASE DEL GIORNO
Avevamo studiato per l’aldilà / un fischio, un segno di riconoscimento. / Mi provo a modularlo nella speranza / che tutti siamo già morti senza saperlo.
EUGENIO MONTALE, Satura




Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere"  si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.

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