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mercoledì 24 aprile 2019

Le colonne del Palladio


ADAM ZAGAJEWSKI

MATTINA A VICENZA

           In memoria di Iosif Brodskij e Krzysztof Kieslowski

Il sole era così fragile, così giovane,
che un po’ temevamo per lui; un gesto distratto
poteva scalfirlo, persino un grido – se qualcuno avesse
gridato – poteva minacciarlo; solo alle rondini in volo
dalle ali temprate, come fuse in uno stampo di ghisa,
era concesso stridere forte, poiché la loro infanzia
era stata breve, colma d’affanno, in nidi d’argilla,
insieme ai fratelli, minuscoli, folli pianeti,
neri come more silvestri.

Nel piccolo caffè un cameriere assonnato – sotto i suoi occhi
confluivano le ultime ombre della notte – cercava spiccioli
in una tasca fonda, e il caffè profumava solenne
d’inchiostro di stampa, di dolcezza, d’Arabia. Nel cielo turchino
la promessa di un lungo meriggio, di un giorno infinito.
Ti guardavo come se fosse la prima volta.
Persino le colonne del Palladio
parevano sorte in quell’istante, emerse dalle onde dell’alba
come Venere, la tua sorella maggiore.

Iniziare di nuovo, contare le perdite, contare i caduti,
iniziare un nuovo giorno, anche se non ci siete più, tu,
che due volte abbiamo seppellito e pianto
– hai vissuto due volte più degli altri, in due continenti,
in due lingue, nella realtà e nella fantasia –, e tu, dal viso affilato,
e dallo sguardo che ingrandiva oggetti e cuori (sempre troppo minuscoli).
Non ci siete e per questo noi ora condurremo una duplice vita,
nella luce come nell’ombra, nell’abbagliante sole del giorno
e nel freddo dei corridoi di pietra, nel lutto e nella gioia.


(da Dalla vita degli oggetti, Adelphi, 2012 – Traduzione di Bruno Fonzi)

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Il poeta polacco Adam Zagajewski dipinge un paesaggio con riferimenti precisi, persino la luce di primavera che discende fragile e poi promette lo splendore del pomeriggio: e in questa mattinata vicentina del 1996 inserisce con forza il ricordo di due amici scomparsi proprio in quell’inverno: il poeta russo Iosif Brodskij, morto a New York il 28 gennaio e il regista polacco Krisztof Kieslowski, morto il 13 marzo a Varsavia.

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VICENZA, BASILICA PALLADINA – FOTOGRAFIA © FEDERICA DI MARCO

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LA FRASE DEL GIORNO
Nelle città straniere c’è una gioia sconosciuta, / la fredda felicità di un nuovo sguardo.
ADAM ZAGAJEWSKI, Della vita degli oggetti




Adam Zagajewski (Leopoli, Ucraina, 21 giugno 1945) è un poeta, scrittore e saggista polacco. Esordì nel 1972 con Komunikat. Nel 1976 aderì al Comitato per la Difesa degli Operai e la dittatura comunista gli impedì di pubblicare. Cominciò allora il suo esilio a Houston e Parigi. Tornò a risiedere a Cracovia nel 2002.


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