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giovedì 28 marzo 2019

Centenario di Alain Bosquet


Poeta, editore letterario di Le Monde, fine intellettuale della cultura francese, Alain Bosquet nasceva a Odessa in Ucraina, il 28 marzo di cento anni fa. Figlio di un negoziante di francobolli russo, emigrò in Belgio, dove studiò. Durante la Seconda  guerra mondiale servì ben tre eserciti: quello belga, quello statunitense, sbarcando in Normandia nel 1944,  e infine quello francese. Dopo la guerra fu incaricato nella missione al controllo quadripartito di Berlino. La sua poesia cerca di trovare nuovi rapporti tra l’uomo e l’universo, tra l’uomo e il nulla, tra l’uomo e se stesso, affidandosi molto spesso all’arguzia e al motto di spirito.

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UOMO E DONNA

a Jean Tordeur

Basterebbero poche parole, tu la sconosciuta,
io lo sconosciuto, per prendere forma all’improvviso.
Il vento direbbe «amore», la pioggia direbbe «infelicità»,
e già batterebbe come un cuore sotto il sospetto,

e già come un corpo si metterebbe in musica.
Fuori dal nostro enigma e pronti a nascere,
grazie al verbo tutto nudo, grazie a quella sillaba?
faremmo un ingresso felice nel mondo,

e saremmo reali senza bisogno di esistere,
e saremmo vivi senza bisogno di essere in vita.
Si oserà allora offenderci, consonanti?

Si oserà allora cancellarci, vocali?
Saremmo entrambi carne comunicabile,
il calore coniugato, la pelle che si recita.

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MOZART

Mozart mi accompagnava. Parlavo alle peonie.
Gli scarabei mi raccontavano le loro avventure nell’aldilà.
Rileggevo Rilke e Rimbaud.
In mio onore una collina organizzava

il disgelo della sua neve. Faceva freddo nell’anima
come sulla riva di un ruscello. Perdevo l’abitudine
di protestare contro la vita. Una giumenta
cercava forse un dio. L'azzurro era mansueto

sotto le mie dita disinvolte. Ero duraturo,
imitavo il ciottolo, il fogliame, la corteccia.
Per me la strada si metteva il suo abito di gala,

e ne ero felice. La mia poesia si asciugava,
senza che la supplicassi, una a una le sue lacrime.
Mozart non aveva più il broncio. Io dimenticavo la mia vecchiaia.

(da Je ne suis pas un poète d'eau douce: Poésies complètes [1945-1994])

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LA FRASE DEL GIORNO
Bisogna che la poesia scriva il suo poeta.
ALAIN BOSQUET




Anatole Bisk, detto Alain Bosquet (Odessa, Ucraina, 28 marzo 1919 – Parigi, 17 marzo 1998), poeta e scrittore di origini ucraine naturalizzato francese nel 1980. Combattente nella Seconda Guerra mondiale prima  con l’esercito belga e poi con quello americano, prese parte alla programmazione dello sbarco alleato in Normandia.


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