Gennaio apre l’anno, mese freddo e di gelo in cui è bello restare al caldo del camino ma anche uscire - o desiderare di farlo – per i freddi sentieri, come i ragazzi del poeta svizzero di lingua italiana Giorgio Orelli o l’infreddolito poeta catalano Mariá Manent.
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FOTOGRAFIA © DAILY MAIL
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GIORGIO ORELLI
DOVE I RAGAZZI AMMAZZANO IL GENNAIO
Con un passo men cauto mi precedi,
taciturno compagno, sulla strada
gelata. Non è il fuoco delle case
che mi chiama e soverchia questa sera
nell'intatto paese, ma lo strepito
inatteso che sale
con i fiati infingardi dell'inverno
dalla riva remota, irraggiungibile,
dove i ragazzi ammazzano il gennaio.
(da L'ora del tempo, Mondadori, 1962)
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MARIÁ MANENT
LUNA DI GENNAIO
Fuori è una limpida notte d’argento
e io mi rattrappisco davanti al mio povero fuoco!
La luna sta vegliando, proprio come una madre,
la quercia, la terra, lo stagno addormentato.
Percepisco il grande desiderio che invade
il mio petto, vorrei sentirmi sveglio
e camminare, sotto la luna chiara,
per sentieri dove brilla il rosmarino brinato.
Invece resto davanti al mio povero fuoco.
(da Le acacie selvatiche, 1986)
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LA FRASE DEL GIORNO
Non c’è luna come quella di gennaio, né amore come il primo.
PROVERBIO SPAGNOLO
Giorgio Orelli (Airolo, 25 maggio 1921 – Bellinzona, 10 novembre 2013), scrittore, poeta e traduttore svizzero di lingua italiana. La sua poesia, in parte appartenente al filone post-ermetico, a tratti avvicinata a quella Linea Lombarda, è ricca di grazia musicale e si caratterizza per una sua ironica ambiguità.
Marià Manent i Cisa (Barcellona, 27 novembre 1898 – 24 novembre 1988), poeta, prosatore e critico letterario, memorialista, traduttore e attivista culturale. Figura chiave della cultura catalana del XX secolo, si formò nel Novecentismo spagnolo, virando poi verso il simbolismo e la poesia pura.
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