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lunedì 26 novembre 2018

La luna su Malibu


KENNETH REXROTH

ARIE E ANGELI: SOLO QUESTA NOTTE

[Erik Satie: Gymnopédie #1]

La luna       ora     su Malibu
La notte d’inverno    poche stelle
Lontane    milioni    di chilometri
Il mare   sale   e scende
Da sempre   intorno    alla terra
Lontano     per quanto le tue labbra  sono vicine
Piene    della stessa luce    dei tuoi occhi
Amore mio     amore mio    amore mio
Il futuro   è troppo lontano
E il passato    non accadrà mai più
Abbiamo    solo questo
Nostro per sempre
Così piccolo    così infinito
Così breve    così vasto
Immortale   come le nostre mani che si toccano
Imperituro    come il vino di fuoco che beviamo
Onnipotente   come questo solo bacio
Che non ha avuto inizio
Che mai
Mai
Finirà

(da Poesie brevi raccolte, 1966)

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Kenneth Rexroth, poeta statunitense, visse ai limiti della Beat Generation, sfiorandola, interagendovi e criticandola: imagista, cubista letterario, trovò la sua voce nelle avanguardie e nella traduzione della letteratura cinese. Questa scomposizione e ricomposizione degli elementi è chiara nei versi qui proposti, costruiti sull’inseguimento delle note della Gymnopédie numero 1 di Erik Satie.

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Blue lovers

MARC CHAGALL, “BLUE LOVERS”, 1914

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LA FRASE DEL GIORNO
Il compito del poeta è decodificare l’ovvio incomprensibile.
KENNETH REXROTH, Classici rivisitati




Kenneth Charles Marion Rexroth (South Bend, Indiana, 22 dicembre 1905 – Santa Barbara, California, 6 giugno 1982), poeta statunitense. Figura centrale nella poesia di San Francisco dal 1930 al 1970, visse attivamente la Beat Generation, verso cui fu critico. Gran parte della sua poesia è d’amore o erotica, influenzata dai lirici greci antichi e da Tu Fu, poeta cinese dell’VIII secolo.

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