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giovedì 25 ottobre 2018

Una vetrata


ANTONIA POZZI

RIFLESSI

Parole – vetri
che infedelmente
rispecchiate il mio cielo –

di voi pensai
dopo il tramonto
in una oscura strada
quando sui ciotoli una vetrata cadde
ed i frantumi a lungo
sparsero in terra lume –

26 settembre 1933

(da Parole, Mondadori, 1939)

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Che cosa sono le poesie? Che cosa sono nella vita e nell’opera del poeta? Ne fornisce un’immagine sorprendente la poetessa milanese Antonia Pozzi: quelle sue parole che se “potessero / essere offerte a qualcuno”  porterebbe il nome dell’amato, sono come frantumi di una immensa vetrata, tessere di un puzzle che pezzo a pezzo ricompone una vita e una personalità.

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Vetrata

FOTOGRAFIA © BRADLEY BASSO

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LA FRASE DEL GIORNO
Oh, tu bene mi pesi / l’anima, poesia.
ANTONIA POZZI, Parole




Antonia Pozzi (Milano, 13 febbraio 1912 – 3 dicembre 1938), poetessa italiana. Laureatasi in Filologia con una tesi su Flaubert, si tolse la vita dopo una contrastata storia d’amore. Il suo diario poetico Parole fu pubblicato postumo, nel 1939: composto a partire dai diciassette anni, riflette un'amara e inquieta sensibilità in cui si avverte l'influsso della lirica di Rilke.


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