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lunedì 15 ottobre 2018

Cenere di passi


GESUALDO BUFALINO

UN SEGNO CON L’UNGHIA

Di questa terra di uve soavi,
cuore, ti scorderai,
dell’erba che tremava al soffio della luna,
delle corse, dei baci, dei mandolini.
Sulla tua soglia, ora che il tempo s’inferocisce,
non son rimaste che rondini uccise,
e cenere di passi, cenere di parole.
Richiudi, o cuore, il libro del tuo giorno:
accanto a un viso fa’ un segno con l’unghia.

(da La festa breve, in Opere. Vol. I 1981-1988, Bompiani, 2006)

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È un Gesualdo Bufalino decadente e nostalgico quello che affida ai versi la sua poesia del ricordo: quel tempo perduto, come un paradiso proustiano, si spalanca agli occhi e alla memoria. Ma, ahimè, amara è la conclusione: la lima del tempo alla fine cancellerà ogni cosa.

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Vettriano

JACK VETTRIANO, “THE WEIGHT”

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LA FRASE DEL GIORNO
Oh Il
passato come fata morgana. Trasformare i ricordi in miraggi, favole, sogni di favole.
GESUALDO BUFALINO, Il malpensante




Gesualdo Bufalino (Comiso, 15 novembre 1920 – Vittoria, 14 giugno 1996), scrittore, poeta e aforista italiano. Insegnante, si rivelò tardi alla letteratura pubblicando nel 1981 Diceria dell'untore, con cui vinse il Premio Campiello. Con il romanzo Le menzogne della notte vinse nel 1988 il Premio Strega. Il suo stile ricercato, ricco e  "anticheggiante" gli deriva dall’abilità linguistica e da una vasta cultura.


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