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giovedì 5 luglio 2018

Per avviare le ore


LUCIANO ERBA

ALTRO RISVEGLIO

Per prima cosa al mattino
vedere se la pendola ha tenuto il tempo
se ha fatto presa la colla sul vecchio libro
se è sbocciato un tal fiore
controlli soddisfacenti
per avviare le ore

(da Il tramviere metafisico, Scheiwiller, 1987)

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Deve essere l’oggetto a dirmi cosa c‘è dietro, dipende tutto dallo stato in cui mi trovo. Non si tratta di una lettura volontaria dell’oggetto, piuttosto parlerei di un’attesa passiva. L’osservazione non è fine a se stessa, ma tende a vedere oltre l’oggetto, alla sua poesia interna” scriveva il poeta lombardo Luciano Erba. È da questa discrezione, da questo minimalismo intellettuale che nasce la sua poesia, in quella che Pier Vincenzo Mengaldo definisce “una zona volutamente minore e marginale di piccoli fatti privati” come appunto la regolazione della pendola, la rilegatura di un libro o la fioritura di una pianta, minuscoli appigli con cui ricominciare quella vita per cui si è “impreparati”.

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Muijs

JAN MUIJS, “NATURA MORTA CON PENDOLO”

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LA FRASE DEL GIORNO
Interroghi l’alfabeto delle cose / ma al tuo non capire niente di ogni sera / sai la risposta di un mazzo di rose?
LUCIANO ERBA, Il tramviere metafisico




Luciano Erba (Milano, 18 settembre 1922 – 3 agosto 2010), poeta, critico letterario, traduttore del secondo Novecento, appartenente alla Quarta generazione della Linea Lombarda. Insegnò Letteratura Francese e Letterature Comparate  all’Università Cattolica di Milano.


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