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lunedì 28 maggio 2018

Nel riflusso del sangue


GUILLERMO FERNÁNDEZ

SONO SCESO GIÙ IN STRADA

Sono sceso giù in strada
pensando mi chiamassi.
C’erano solo ombre
e un’unghietta di luna
in un cielo così grande e indigente.

Salgo ancora le scale
senza avere una meta,
sento ancora i tuoi passi
nel riflusso del sangue
che affluisce e ferisce
là dove fai più male,
là dove più mi manchi.

La speranza
di rivederti non invecchia.
Ogni mattina
osserva nello specchio
quanti anni ha nel volto.
“Non sei cambiata in nulla”,
le dico, e mi sorride
con un poco di lacrime.

(da Poesia, n. 337, Maggio 2018 -Traduzione di Stefano Strazzabosco)


L’illusione del desiderio, la voce dell’assenza che chiama dalla memoria e fa travisare la realtà, quel vuoto presente: ma è “nel riflusso del sangue”, come dice il poeta messicano Guillermo Fernández, che l’assente continua a ribollire, a ferire. Eppure, rimane sempre viva la speranza, una fiamma inestinguibile che si nutre di ricordi e di pensieri che travalicano il tempo e lo spazio.

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Bruschi

SHANNA BRUSCHI, “UOMO CHE CAMMINA”

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LA FRASE DEL GIORNO
Lo sapevi: "La vita non è sogno": / è una lunga veglia di ceneri / che affila la sua verità di spina pura / nella gemma senza fine della memoria.
GUILLERMO FERNÁNDEZ




guillermofdzGuillermo Fernández García (Guadalajara, 2 ottobre 1932 – Toluca, 31 marzo 2012), poeta e italianista messicano, traduttore di Calvino, Alda Merini, Saba, Magrelli, Campana e Zanzotto. Fu assassinato nella sua casa da ignoti, che lo colpirono dopo averlo legato e imbavagliato.


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