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martedì 10 aprile 2018

Scopri stenditoi odorosi


LUCÍA RIVADENEYRA

STENDITOI

Non patire d’insonnia, piuttosto vieni
e conosci la terrazza di casa mia.
sali senza paura. Godi.
Cerca gatti grigi accarezzali.
Avvilùppati in qualche ragnatela.
Orina nelle bottiglie polverose.
Scopri stenditoi odorosi,
appèndivi desideri  come lenzuola.
Coccola il reggiseno,
palpane i fondi con fervore suicida,
scova nelle tasche di gonne e camicette.
Sorridi, grida, trema.
Trova la luna tra le calze nere
E quando sarai assetato
Bevi il mare delle mie mutandine.


Gli stenditoi, i fili tesi dove porre ad asciugare la biancheria, fanno già poesia da sé, con i panni mossi dal vento (c’è una celebre scena di Pearl Harbor in cui gli aerei giapponesi in avvicinamento sorvolano e agitano le lenzuola stese). La poetessa messicana Lucía Rivadeneyra vi aggiunge quella che è la sua cifra poetica, l’erotismo, immaginando il suo amante aggirarsi di notte per la terrazza di casa avvolgendosi nella sua biancheria come se si rapportasse con il corpo che quegli indumenti vestono.

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Biancheria

DIPINTO DI CAROLEE CLARK

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LA FRASE DEL GIORNO
Ti offro il mio silenzio / pugno di vento / che sibila il tuo nome.
LUCÍA RIVADENEYRA, Rescoldos




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Lucía Rivadeneyra (Morelia, 26 agosto 1957), poetessa messicana. Insegnante di giornalismo e letteratura all’UNAM, ha pubblicato numerose raccolte dove protagonisti sono l’amore appassionato, l’erotismo e la solitudine.


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