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lunedì 30 aprile 2018

L’abisso


INMACULADA MENGÍBAR

AFFETTI SPECIALI

Come qualcosa di inevitabile che si rinvia
e che finisce per accadere,

mi aggrappo al tuo collo
per non precipitare
nell’abisso
del mio stesso desiderio,

ma anche il tuo corpo è un precipizio,
e la tua bocca l’abisso di un bacio triste e finale.

E adesso?
Che sarà di noi?

(da Pantaloni bianchi di flanella, 1994)

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Affetti speciali/Effetti speciali: il gioco di parole che dà il titolo alla poesia di Inmaculada Mengíbar resta identico anche in italiano, ed è tutto quel gioco di metafore relative all’abisso, alla vertigine stessa del proprio desiderio – ineluttabile, come spiega Milan Kundera nell’Insostenibile leggerezza dell’essere: “la vertigine. L'ottenebrante, irresistibile desiderio di cadere. La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa”.

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Lovers

SCENA DAL FILM “THE LOVERS” DI ROLAND JOFFRÉ © CORSAN FILMS

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LA FRASE DEL GIORNO
Delle poesie, talora, / come di tante cose nella vita, uno sa / con più sicurezza la fine che il principio..
INMACULADA MENGÍBAR, Pantaloni bianchi di flanella




mengibarInmaculada Mengíbar (Córdoba, 5 giugno 1962). Laureata in Filologia Spagnola, vive a Torremolinos. Ha pubblicato I giorni feriali (1988), Pantaloni bianchi di flanella (1994)  e Rovescio (1996).


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