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sabato 7 aprile 2018

Gli specchi


ALFONSO BREZMES

LA MEMORIA FERITA

Mi fanno paura gli specchi, questi esseri
che, dopo essere stati fatti in mille pezzi,
seguitano ad esistere in ogni loro frammento.

Assomigliano troppo a un cuore.

(da Ultramor, 2017 – Traduzione di Mirta Amanda Barbonetti)

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Dal fondo remoto del corridoio lo specchio ci spiava. Scoprimmo (a notte alta questa scoperta è inevitabile) che gli specchi hanno qualcosa di mostruoso. Bioy Casares ricordò allora che uno degli eresiarchi di Uqbar aveva giudicato che gli specchi e la copula sono abominevoli, poiché moltiplicano il numero degli uomini”: così Jorge Luis Borges in Finzioni. È un assunto che il poeta spagnolo Alfonso Brezmes, appassionato lettore dello scrittore argentino, trasporta in forma poetica, praticando un’analogia spettacolare con il cuore: così come ogni frammento di specchio riflette ancora tutto quanto, così un cuore in frantumi continua a sentire.

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Deuschle

CATHY DEUSCHLE, “FRAMMENTI DI SPECCHIO II”

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LA FRASE DEL GIORNO
La vita: quel vecchio film. / E questa strana sensazione / di esserti perso / qualcosa d’importante / della trama.
ALFONSO BREZMES, Il dono delle lingue




Alfonso Brezmes (Madrid, 1966), poeta spagnolo, fotografo e funzionario statale. La sua poesia è al tempo stesso colta e popolare, tanto da farlo apprezzare sia da critici e lettori tradizionali sia da un più largo pubblico. Il suo immaginario si nutre di riferimenti letterari (Baudelaire, Rilke…) ma anche di cinema e di cultura pop.


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