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sabato 17 marzo 2018

L’albero che rinverdiva


SERGIO SOLMI

SOPRA ALCUNI MIEI VECCHI TEMI

Una volta
era il getto sfrangiato
dal vento, screziato da tutti i colori
dell’arcobaleno. Era
l’albero che rinverdiva alla pioggia
di primavera, sotto il cielo volta
a volta rannuvolato e sereno,
azzurro o grigio secondo
calma o procella.

Ora il getto
si è spento, il ramo
è secco, sono cadute
tutte le foglie. Sul devastato
giardino spira
il gelo dell’inverno, e la punta
della spada sta toccando il cuore.
Dalla più alta
vetta del nero pino la nera
rauca cornacchia sguaiata ironica sghignazza
sul disastro.

Autunno 1972

(da Poesie, meditazioni e ricordi, Adelphi, 1983)

.

Il vecchio tema è quello di Giardino, una poesia da Fine di stagione, opera del 1933: “L'iridato / getto che il vento obliqua e sfrangia, vela / per un istante il paesaggio / lo appanna come una memoria. / (…) / Bellezza un poco cruda, non mia forse, / e troppo mia, / come una spada lampeggiante un giorno / mi feristi nel sonno adolescente, / dentro t'ebbi a non farmi più dormire”. Nell’autunno del 1972 Sergio Solmi ha 73 anni e, alla luce di quei quasi quarant’anni passati, sente  il peso del tempo, che ha cancellato la giovinezza e inaridito le forze, portando la vita dalla primavera all’autunno.

.

Inverno

CLAIRE WILTSHER, “NUDO INVERNO”

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LA FRASE DEL GIORNO
La vita sbaglia i tempi, i modi, perde / gli appuntamenti e ride / pazza sotto la benda.
SERGIO SOLMI, Poesie




Sergio Solmi (Rieti, 16 dicembre 1899 – Milano, 7 ottobre 1981),  scrittore, poeta, critico letterario e saggista italiano. È stato poeta tanto originale quanto radicato nella tradizione italiana nonché felice traduttore. Come critico, si occupò di letteratura francese (Alain, Montaigne, Rimbaud), di paraletteratura e di Giacomo Leopardi.


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