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sabato 24 marzo 2018

Gregge infinito di onde


CORRADO GOVONI

LA PRIMAVERA DEL MARE

Anche il mare ha la sua primavera:
rondini all'alba, lucciole la sera.
Ha i suoi meravigliosi prati
di rosa e di viola,
che qualcuno invisibile, là, falcia,
e ammucchia il fieno
in cumulo di fresche nuvole.
Si perdon le correnti
come pallide strade
tra le siepi dei venti,
da cui sembra venire, nella pioggia,
come un amaro odore
di biancospino in fiore.
E certo, nella valle più lontana,
un pastore instancabile tonde
il suo gregge infinito di onde,
tanta è la lana
che viene a spumeggiare sulla riva.

(da Inaugurazione della primavera, La Voce, 1915)

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Il mare come un immenso campo: nasce da questa semplice analogia la poesia di Corrado Govoni, qui nella sua versione più lontana dal Futurismo, più vicina piuttosto a un crepuscolare simbolismo – la poesia, scritta nella primavera del 1914, ma uscita su “La Voce” il 15 marzo del 1915, impressionò favorevolmente Montale (“Trovo meraviglie di poesia nuova e autentica”). E dunque basta pensare che il campo è il mare: qualcuno lo falcerà ammucchiando covoni di nuvole, qualcuno vi pascolerà quelle greggi di onde, le toserà disperdendo bioccoli di lana, e un aroma di biancospino si diffonderà a tratti nell’aria di primavera.

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Pierre Marcel

DIPINTO DI PIERRE MARCEL

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LA FRASE DEL GIORNO
A me sembra che la primavera abbia tutti gli attributi del poema perfetto: ritmo e controritmo, sapore massimo di ogni istante, capovolgersi continuo di tempo e spazio.
CRISTINA CAMPO




Corrado Govoni (Tàmara, 29 ottobre 1884 – Lido dei Pini, 20 ottobre 1965), poeta e scrittore italiano. Dopo una prima esperienza crepuscolare aderì al futurismo, staccandosene in seguito per proseguire su una strada più personale, capace di coniugare toni crepuscolari, liberty e simbolisti.


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