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giovedì 1 febbraio 2018

Centenario di Montserrat Abelló


Il 1° febbraio 1918 nasceva la poetessa catalana Montserrat Abelló: in 11 raccolte di poesia dal 1963 al 2011 ha messo a frutto una poetica fatta di parole levigate (di “parola nuda” parla in un suo verso), che esprimono quel lavorio del creare che sottopone le parole, comprese quelle non dette, allo strumento del pensiero: ne emerge una depurazione della memoria e del sentimento che, passati attraverso un alambicco, diventano intensi ed essenziali.

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abello

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PARLANO LE DONNE

Parlano le donne
la loro poesia
dolce e forte,
Ben pochi si fermano
ad ascoltare queste voci
che, sconvolte,
parlano un nuovo linguaggio
nato al principio dei secoli.

(da Nella sfera del tempo, 1998)

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OGNI GIORNO ASCOLTO INQUIETUDINI

Ogni giorno ascolto inquietudini
come ombre.
Il mio cuore è un pozzo
di parole
che lottano per emergere.
Dita impazienti
le hanno colte
leggere, piene
di tenerezza. E adesso
restano le più
intense che penetrano
e piangono. Ma
smuovono in me
altre parole
che non osavo dire.
E queste sì che sono proprio mie!

(da Il grano del tempo, 1986)

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OGGI LE PAROLE

Oggi le parole
non si raggrumano
in bocca.
Cadono come foglie,
morte,
avanzo di sentimenti
e di speranze.

(da Il grano del tempo, 1986)

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Vedi anche altri due post

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LA FRASE DEL GIORNO
Oh strofe silenziose, parole che sfuggono nelle crepe dei sogni…
MONTSERRAT ABELLÓ, Il fuoco nelle mani




Montserrat Abelló Soler (Tarragona, 1° febbraio 1918 – Barcellona, 9 settembre 2014), poetessa e traduttrice spagnola in lingua catalana. Nel 1939, dopo la guerra civile, visse in esilio per vent’anni in Francia e in Cile. Tradusse Agatha Christie, E.M. Forster, Iris Murdoch e soprattutto Sylvia Plath.


3 commenti:

  1. "Se non scrivi
    è come se non esistessi"
    Montserrat Abellò
    Quanto è vero! Sentirsi vivi solo nello sforzo di comporre versi ricucendo percezioni... e terminare esausti.

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  2. Smuovere le parole. Un po' come Sisifo ricominciare ogni giorno a spostare il proprio masso...

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  3. Ma diversamente da Sisifo i nostri massi vanno gradualmente accumulandosi....strutturando faticosamente il nostro essere e il nostro sentire.

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