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sabato 23 dicembre 2017

Per un miracolo


IOSIF BRODSKIJ

NATALE 1993

Per un miracolo, quali gli ingredienti? Il vello
del pastore, un pizzico appena di presente, un briciolo
di ieri, e alla manciata del giorno che verrà aggiungi
a occhio una fetta di cielo più quell’assaggio di pura vastità.
E si compie il miracolo. Perché i miracoli,
attratti dalla terra, serbano gli indirizzi,
anelando talmente a svolgere la prescritta funzione
da giungere a destinazione perfino nel deserto.
E se vai via di casa – accendi, al momento
del commiato, le quattro candele di una stella
perché illumini un mondo vuoto di realtà,
mentre ti segue con lo sguardo per l’eternità.

(da Poesie di Natale  Adelphi, 2004 – Traduzione di Anna Raffetto)

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Il poeta russo Iosif Brodskij iniziò nel 1962 a scrivere una serie di poesie sul Natale e sul Capodanno. Con il passare degli anni però al centro della sua attenzione si è posta la Natività, come un miracolo per superare il vuoto della realtà: “Il mondo attorno non contava, / né la tormenta che monotona ululava, / o che nella bucolica magione stessero / allo stretto e per loro non ci fosse altro tetto.// Intanto erano insieme. / E in tre per giunta, la cosa principale, / da ora avrebbero spartito in modo eguale / i doni almeno, nonché cibo e imprese”.

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Gherardo

GHERARDO DELLE NOTTI, “NATIVITÀ”

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LA FRASE DEL GIORNO
Ma basta immaginarlo con la mente, / e dal nulla, di colpo un guizzo luminoso. / Deve saperlo Erode che quanto più è potente, / tanto più certo, ineludibile è il prodigioso evento.
IOSIF BRODSKIJ, Poesie di Natale




Iosif Aleksandrovič Brodskij (Leningrado, 24 maggio 1940 – New York, 28 gennaio 1996), poeta, saggista e drammaturgo russo naturalizzato statunitense, fu insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1987 e nel 1991 fu nominato poeta laureato degli Stati Uniti. Arrestato dal regime sovietico nel 1964 per “parassitismo”, fu costretto ai lavori forzati e successivamente all’esilio negli Stati Uniti. È sepolto nel cimitero di Venezia.


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