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domenica 12 novembre 2017

La vita è fiamma vinta


VINCENZO CARDARELLI

FUGA

Brevi sono le forme
che il caos inquieto produce.
La vita è fiamma vinta.
Ogni cosa è costretta
in uno spazio imperioso.
Ascese immani s’appuntano
al vertice di un’ora
per ricadere dolorosamente
in una perduta impotenza.
Se poi ci si rialzerà,
non è certo.
A volte il destino divaga.
Attese di anni non bastano
a dar tempo di giungere a un momento.
E noi stringiamo la grazia
come una mano che si ritira.

(da Poesie, 1942)

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Il poeta laziale Vincenzo Cardarelli ha, secondo il critico Alfredo Giuliani, “due padri putativi letterari inconciliabili: D’Annunzio e Leopardi”. In Fuga assistiamo allora  a un tentativo di deprimere il dannunzianesimo con il metafisico ragionare introspettivo leopardiano. Oltre al bellissimo verso sentenza che ho scelto come titolo di questo post, si avverte anche un’eco montaliana, quel “Se poi ci si rialzerà / non è certo”. Intanto, anche noi, stringiamo la grazia e la poesia…

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Kandinskij

VASILIJ KANDINSKIJ, “RIGIDE ET COURBE”

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LA FRASE DEL GIORNO
Le cose non stanno che a ricordare. / Piano piano i minuti vissuti, / fedelmente li ritroveremo. / Coraggio, guardiamo.
VINCENZO CARDARELLI, Poesie




Vincenzo Cardarelli, nato Nazareno Caldarelli (Corneto Tarquinia, 1º maggio 1887 – Roma, 18 giugno 1959), poeta, scrittore e giornalista italiano. Sorta dall’Avanguardia degli Anni Dieci, la sua poetica rivela influssi dell’espressionismo linguistico e del frammentismo, ad esprimere  temi come lo sradicamento, il viaggio, l'adolescenza, la perdita di identità.


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