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sabato 4 novembre 2017

Là accado


KIKÍ DIMULÀ

TRASGRESSIONI

Mi espando e vivo
illegalmente
in aree che gli altri
non riconoscono reali.
Là mi fermo ed espongo
il mio mondo perseguitato,
là lo riproduco
con amarezza ribelle,
là lo affido
a un sole
senza forma, senza luce,
immobile,
personale.
Là accado.

A volte però
tutto questo s'arresta.
E mi restringo,
a forza rientro
(rassicurante)
nell'area ammessa
e legale,
nell'amarezza terrena.

E mi smentisco.

(da L'adolescenza dell'oblio, Crocetti, 2000 – Traduzione di Paola Maria Minucci)

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“Là accado”: è un mondo altro - dove non vigono le leggi del reale, dove fioriscono le meraviglie della poesia e, come in un sogno, ci si può rivalere sulle avversità, sulle umiliazioni, sulle amarezze, dove è possibile dimenticare le insicurezze, le assenze, le disperazioni. È in quel mondo che si rifugia la poetessa greca Kikí Dimulà.

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Rafal-Olbinski-6

DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI

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LA FRASE DEL GIORNO
Mi manca forse la tua assenza? / Non viene con me, la lascio a casa. / Patto esplicito del cambiamento è che non segua.
KIKÍ DIMULÀ, L’adolescenza dell’oblio




Vasiliki “Kikí” Dimulà nata Radou (Atene, 19 giugno 1931), poetessa greca. Impiegata a lungo presso il Banco di Grecia, fu ammessa all’Accademia di Atene nel 2002. La sua poesia tratta l’assenza, la perdita, la società, la solitudine e il tempo con la personalizzazione di concetti astratti e l’uso insolito di parole comuni, spesso con un velo di amara ironia.

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