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mercoledì 2 agosto 2017

Su un ramo stavano


VELIMIR CHLÉBNIKOV

SU UN RAMO

Su un ramo
Stavano l'uccello dell'ira
E l'uccello dell'amore.
E si è posato sul ramo
L'uccello della quiete.
E con un grido
Si è alzato l'uccello dell'ira.
E l'ha seguito l'uccello
Dell'amore.


1905-1906

(da Poesia, n.328, Luglio/Agosto 2017 - Traduzione di Paolo Galvagni)

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Si serve di una bella analogia quasi favolistica il poeta futurista russo Velimir Chlébnikov. E, come in una favola, c’è la morale: l’amore non prospera nella stagnante quiete, ma vive di contrasti, rifugge dal muschio della routine. Anche se c’è chi invece, come Giuseppe Ungaretti, pensa che “Il vero amore è una quiete accesa”.

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Birds


IMMAGINE © 2MODERN

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LA FRASE DEL GIORNO
Quanto sarebbe quieta la vita senza l'amore... Tanto sicura, tanto calma... Tanto noiosa
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BIRKIN, BRACH, FRANKLIN e GODARD, Sceneggiatura del “Nome della rosa”




Velimir Chlébnikov, pseudonimo di Viktor Vladimirovič Chlebnikov (Oblast' di Astrachan', 9 novembre 1885 – Santalovo, 28 giugno 1922), poeta russo, uno dei principali esponenti del Futurismo. Nei suoi versi abbondano le sperimentazioni linguistiche e i neologismi, tanto che diede vita a una lingua poetica detta zaum.


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