Edward Thomas, nato a Lambeth nel 1878, aveva 36 anni quando scoppiò la prima guerra mondiale. A quell’epoca era un noto critico letterario e scrittore e poeta in proprio. Avrebbe potuto evitare l’arruolamento, avendo moglie e tre figli. Tentennava mentre vedeva gli Zeppelin volare minacciosi nel cielo britannico, finché l’amico Robert Frost, dall’America, all’inizio dell’estate del 1915 gli inviò una poesia che aveva appena scritto e che pubblicherà l’anno dopo, La strada non presa: Thomas, che era di natura irresoluto, prese quel testo come un segno o un’esortazione a non procedere oltre nel suo procrastinare e si arruolò negli Artists Rifles, un corpo di volontari di fanteria leggera che si era distinto già nella seconda guerra boera. Nel luglio del 1915 Edward Thomas fu incorporato come caporale e nel novembre 1916 fu trasferito come sottotenente della Royal Garrison Artillery, unità che fu dispiegata in Francia, ad Arras. Edward Thomas cadde il primo giorno dell’offensiva, cento anni fa, il 9 aprile 1917, Domenica di Pasqua.
Fu Robert Frost, che aveva letto le sue prose, a convincerlo nel 1913 della poeticità racchiusa in esse: Thomas rielaborò molti suoi scritti trasformandoli in poesie, la maggior parte delle quali ha come tema un mondo agreste e naturale ormai in via di disfacimento. Ma a quel punto la guerra era inevitabile: andavano per la maggiore i versi bellici e patriottici oppure di denuncia e le sue poesie dal sapore bucolico passarono quasi inosservate.
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LA SEMINA
Era un giorno
Fatto per seminare,
La terra secca,
Dolce come tabacco.
Era il remoto echeggiare
Della civetta
E la prima stella
L’ora era tutta bella, da assoporare.
Un’ora così lunga era,
Già buttato
Il seme,
Nulla più di incompiuto rimaneva.
Ma ascolta, è ormai notte
Una pioggia discreta
(Baci o lagrime?)
Darci la buonanotte.
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LE ORTICHE
Altre ortiche ricoprono, come già ricoprirono
Per tante primavere il rugginoso erpice, l’aratro
Che gli anni logorarono, e il rullo di pietra:
soltanto il ceppo dell’olmo le supera in altezza.
Quest’angolo dell’aia è da me prediletto:
Come il più caro incarnato di una corolla
Accarezzo la polvere sulle ortiche, che si perde
Appena per rivelare la dolcezza dello scroscio.
(da Poesie, 1917 - Traduzione di Attilio Bertolucci)
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LA FRASE DEL GIORNO
Lasciami qualche volta ballare / con te / o alzarmi / o stare in piedi magari / in estasi, / fermo e libero / in una rima, / come fanno i poeti.
EDWARD THOMAS
Philip Edward Thomas (Lambeth, 3 marzo 1878 – Arras, 9 aprile 1917), poeta, saggista e romanziere inglese. Considerato poeta di guerra, compose però anche numerose poesie dal sapore bucolico. Partito volontario allo scoppio della Prima Guerra mondiale, cadde il primo giorno dell’offensiva di Arras, la domenica di Pasqua del 1917.
molto belle queste poesie, non conoscevo questo poeta ed è una bella scoperta. Grazie Daniele per la proposta di lettura
RispondiEliminaBuona domenica
Grazie. In questo post è citata la famosa e amata poesia di Frost: diciamo che il blog ama spesso percorrere la strada meno battuta, quella che va lontano dalle mode e dalla fama e si addentra nel paesaggio meno conosciuto ma non per questo meno bello. Edward Thomas affascinò Attilio Bertolucci, altro poeta che amava ritirarsi nella natura e coltivare l’orto, tanto che tradusse alcune poesie di Thomas.
RispondiEliminaBuona domenica
Daniele