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sabato 18 febbraio 2017

Coscienza che canta

 

ANTONIO GAMONEDA

LA POESIA È SOLTANTO

La poesia è soltanto
coscienza che canta;
soltanto il suono che scopre
la fraternità; parole
leali che ascolti
e pensi di parlare.

Caduta con noi
sulla verità, stanca
come noi, grande
come l’unica verità:
la miseria in terra.

So che l’unico canto,
l’unico degno dei canti antichi,
l’unica poesia,
è quella che tace e comunque ama questo mondo,
questa solitudine che fa impazzire e disfiora.

(da Claraboya, n. 4, marzo-aprile 1964)

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La poesia è lo strumento che ci permette di comprendere la realtà e di superare in qualche modo la terribile indeterminazione dell’esistenza: è questo che sostiene il poeta spagnolo Antonio Gamoneda, in polemica nei primi Anni ‘60 con la “poesia sociale” e la “poesia politica” . Questa poesia che ci affratella, che intendiamo perché chi scrive una poesia e chi è in grado di leggere una poesia parlano il medesimo linguaggio.

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Balla

GIACOMO BALLA, “AUTOMOBILE IN CORSA”, 1913

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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia deve esprimere non quello che succede, ma quello che si vive.

ANTONIO GAMONEDA, Claraboya, n. 1, settembre-ottobre 1963




Antonio Gamoneda (Oviedo, 30 maggio 1931), poeta spagnolo. Figura emblematica della letteratura europea, la sua opera è stata riconosciuta tardivamente come una delle più grandi voci della poesia spagnola contemporanea. Sebbene cronologicamente appartenente alla generazione degli anni cinquanta, la sua opera di fatto è rimasta isolata da qualsiasi tendenza poetica.


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