VALERIO MAGRELLI
DOMANI MATTINA MI FARÒ UNA DOCCIA
Domani mattina mi farò una doccia
nient'altro è certo che questo.
Un futuro d’acqua e di talco
in cui nulla succederà nulla e nessuno
busserà a questa porta. Il fiume
obliquo correrà tra i vapori ed io
come un eremita siederò
sotto la pioggia tiepida,
ma né miraggi né tentazioni
traverseranno lo specchio opaco.
Immobile e silenzioso, percorso
da infiniti ruscelli,
starò nella corrente
come un tronco o un cavallo morto,
e finirò incagliato nei pensieri
lungo il delta solitario dello spirito
intricato come il sesso di una donna.
(da Ora serrata retinae, Feltrinelli, 1980)
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“Diventare così da carne segno, / da strumento ossatura / esile del pensiero. / Ma questa dolce / eclissi della materia / non sempre è concessa”: è parte della poesia precedente Domani mattina mi farò una doccia, di Valerio Magrelli in Ora serrata retinae, l’opera che indaga il rapporto del poeta con il reale e con se stesso: come scrive Mario Inglese, “il corpo cede panicamente al puro accadimento dell'esistenza, si bea nell'equoreo fluire, arenato e incurante. Il pensiero cede ai pensieri, «lungo il delta solitario dello spirito», nel silenzio e nell’immobilità”.
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DIPINTO DI ALYSSA MONKS
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LA FRASE DEL GIORNO
La miopia si fa quindi poesia, / dovendosi avvicinare al mondo / per separarlo dalla luce.
VALERIO MAGRELLI, Ora serrata retinae
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