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martedì 6 settembre 2016

Essendo dolce è amara

 

JOSÉ MORENO VILLA

GIACINTA COMINCIA A NON CAPIRE

Giacinta non s'accorge che essendo dolce è amara,
non vede che è fatta di osso e di carne,
di avorio e di corno,
di sangue, di pelle, di capelli, di acqua,
di memoria, di volontà, d'intelligenza,
di amori e di odii,
di confuse passioni e chiari sogni.
Giacinta non vede che il risultato.
Non vede la divina macchina teatrale.
Non vede i drammi della roccia sulla riva,
del pensiero che cammina su se stesso,
della rosa nel fango.
Mondo risolto,
vita risolta,
e lungo bacio finale da film.
Sì... Ma...
sotto i mobili, dietro le tende,
in fondo al bagno, sopra il libro nuziale,
miglia e miglia, e chilometri di noia.

(Jacinta empieza a no comprender, da Giacinta la Rossa, 1929 – Trad. di Vittorio Bodini)

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José Moreno Villa, poeta, bibliotecario, archivista, critico letterario, e pittore di Malaga, nel 1926 è tratto fuori dal guscio del suo ascetismo intellettuale da una giovane americana di cui si innamora, Florence. Ma quando Moreno Villa viaggia a New York per conoscere i genitori della ragazza, cominciano i problemi: non si adegua ai costumi nordamericani, alla società statunitense così diversa da quella mediterranea. Non sono solo i mondi a venire a collisione: il poeta trova diversa anche Florence, collocata nel suo ambiente “naturale”, quel lato enigmatico di lei che lo aveva tanto invaghito in Spagna lì invece gli dà sui nervi; anche i suoi genitori, ricchi ebrei, trovano il futuro genero non all’altezza dei loro programmi. Il fidanzamento va in frantumi e Moreno Villa racconta in poesia tutte le sue traversie adombrando Florence con il nome di Giacinta.

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JOSÉ MORENO VILLA, “DONNA SULLA SPIAGGIA”, 1932

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LA FRASE DEL GIORNO
Nessuno conosce l’amore / come chi ne condivide la tiepida penombra.
JOSÉ MORENO VILLA, Giacinta la rossa




José Moreno Villa (Málaga, 16 febbraio 1887 – Città del Messico, 25 aprile 1955), poeta, editorialista, critico, storico dell'arte e pittore spagnolo. Di formazione della Generazione del '27, nei suoi viaggi è venuto a contatto con le più avanzate correnti letterarie, ma la sua opera è fondamentalmente personale, pur con echi di Rubén Darío, di Unamuno, di J. R. Jiménez.


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