BARTOLO CATTAFI
RAGAZZA DEI MARINAI
Nella bruma del molo dormirai
mentre sul filo del Tropico i pesci ballano
e nel Nord s’invetrano i ghiacciai.
Noi sporchi di fuoco di sale di carbone
viaggeremo col cuore scucito
come un portafogli,
ti indicheranno le dita rugose
gli aghi sicuri delle bussole pazze
ad altri vagabondi dolorosi
a quelli che cercano il fioco fanale
una tiepida immagine, la tua mano
per non vedere la folla verde e amara
di alghe in questo mare.
(da Nel centro della mano, 1951)
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“Quella del poeta è secondo me una pura e semplice condizione umana, la poesia appartiene alla nostra più intima biologia, condiziona e sviluppa il nostro destino, è un modo come un altro di essere uomini”: questa era la concezione poetica di Bartolo Cattafi (1922-1979). Così il poeta è simile al marinaio che va per mare: un visionario che usa la sua immaginazione per comprendere il reale, attraversandolo.
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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia nasce sotto il segno apparente dell’imprevisto.
BARTOLO CATTAFI
Bartolo Cattafi (Barcellona Pozzo di Gotto, 6 luglio 1922 – Milano, 13 marzo 1979), poeta italiano. La sua poesia spazia sui dilemmi esistenziali con sensibilità di diarista, spesso con uno sguardo metafisico dove sono protagonisti il vuoto e la solitudine. Nei suoi versi il tema del viaggio è una costante metafora del vivere.
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