JOSÉ CARLOS LLOP
LA TENTAZIONE DEL GEOMETRA
Sono un letterato ma amo la geometria:
la losanga di Michaelis, le semisfere
delle natiche e la loro sacra ellissi,
la rigonfia perfezione della vulva
o la curva del pube, che adoro,
come la linea che si incrocia dietro
il ginocchio, o la tangente obliqua
della nuca. Amo le sfere
come albicocche o susine,
la baia tra il collo e la spalla,
i dolci ruscelli all’interno
dei polsi e lo splendore
del Bosforo tra le gambe,
con Istanbul in fondo e l’Asia
dietro. Poiché sono un letterato
so che la tentazione segreta
del geometra è la geografia:
disegnare le carte nautiche
su una pelle sconosciuta,
indugiare sulla tesa
parabola del capezzolo,
segnare le coordinate
e i loro confini e conoscere il caldo
tropicale di quei posti,
da dove uccelli bianchi
salgono dalle mangrovie
e si alzano in volo, cantando:
ultima magia della simmetria.
(da La vida distinta, 2014)
.
Se in ogni notaio si cela un poeta, come chiosava Flaubert, in ogni letterato si nasconde un geometra: la tentazione dello scrittore spagnolo José Carlos Llop è quella di cantare geometricamente il corpo femminile, le sue linee e le sue sfere in una poesia densa di erotismo che traccia in forma moderna uno di quei “blasoni” diffusi nel Medioevo e nel Rinascimento.
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FERNANDO VICENTE, “BAÑO (BOCETO)”
.
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LA FRASE DEL GIORNO
L'erotismo è dare al corpo le suggestioni della mente.
GEORGES PERROS, Papiers collés I
José Carlos Llop (Palma di Maiorca, 1956), poeta spagnolo. È bibliotecario e collaboratore regolare del Diario de Mallorca. Nel 1993 ha pubblicato Islas, la prima traduzione in spagnolo della poesia di Derek Walcott, oltre ad altre traduzioni di diversi poeti e romanzieri isolani.
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