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domenica 22 maggio 2016

Un giorno di primavera

 

BILLY COLLINS

OGGI

Se mai ci fosse un giorno di primavera così perfetto,
reso ancor più bello da una calda brezza intermittente,

da spingerti a spalancare
tutte le finestre di casa,

e ad aprire la porticina della gabbia del canarino,
anzi, a rimuoverla dallo stipite,

un giorno in cui i vialetti di freschi mattoni
e il giardino che scoppia di peonie

sembrassero incisi nella luce del sole
da farti venir voglia di prendere

un martello per il fermacarte di vetro
del tavolino del salotto

e  liberare così gli abitanti
dal cottage coperto di neve

perché possano uscire
tenendosi per mano e ammirare

questa cupola più grande azzurra e bianca,
be’, oggi sarebbe proprio un giorno così.

 
(Today, da Nine Horses, 2002 – Traduzione di Franco Nasi)

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Un giorno di primavera tanto bello da abbandonare ogni cosa e spingersi fuori sotto la cupola azzurra del cielo a danzare nel sole. Un giorno di primavera così bello da dare libertà a ogni cosa, ai canarini in gabbia, ai pupazzetti intrappolati nei fermacarte di vetro con la neve. Un giorno così – come capitano nelle belle giornate di primavera – è quello che racconta con la consueta leggerezza e la sottile vena ironica il poeta statunitense Billy Collins.

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Peonie

FOTOGRAFIA © FINE GARDENING

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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia è un viaggio che inizia da un territorio chiaro e va verso qualcosa di misterioso. Mi piace fare viaggi immaginari mentre leggo poesia.

BILLY COLLINS




William Collins, detto Billy (New York, 22 marzo 1941), è un poeta statunitense. Dopo aver insegnato letteratura inglese al Lehman College nel Bronx per oltre 50 anni, ora è in pensione. Le sue poesie raccontano con ironia la vita dell’America borghese e suburbana.


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