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sabato 24 ottobre 2015

T’amo come un paese

 

GESUALDO BUFALINO

PAESE

Nel guscio dei tuoi occhi
sverna una stella dura, una gemma eterna.

Ma la tua voce è un mare che si calma
a una foce di antiche conchiglie,
dove s’infiorano mani, e la palma
nel cielo si meraviglia.

Sei anche un’erba, un’arancia, una nuvola…
T’amo come un paese.

(da L’amaro miele, Einaudi, 1982)

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C’è un celebre aforisma dello stesso Gesualdo Bufalino che dice: “Ho vissuto per anni come un paese invaso, un po’ ribellandomi, un po’ venendo a patti”. Qui a diventare un paese, magari uno di quelli della natia Sicilia, arroccati tra i monti e la marina, è una donna: è lei la patria del poeta, con i suoi sentori di arancia, con i giochi onirici delle nuvole, con la meraviglia che sa dare e le passioni che sa evocare.

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Diebenkorn_2

RICHARD DIEBENKORN, “SEATED WOMAN”

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LA FRASE DEL GIORNO
Mi è impossibile amare una donna che non mi ami. Potrei esserle amico, ma niente di più. Ogni donna che non mi ama è un uomo.
GESUALDO BUFALINO, Bluff di parole




Gesualdo Bufalino (Comiso, 15 novembre 1920 – Vittoria, 14 giugno 1996), scrittore, poeta e aforista italiano. Insegnante, si rivelò tardi alla letteratura pubblicando nel 1981 Diceria dell'untore, con cui vinse il Premio Campiello. Con il romanzo Le menzogne della notte vinse nel 1988 il Premio Strega. Il suo stile ricercato, ricco e  "anticheggiante" gli deriva dall’abilità linguistica e da una vasta cultura.


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